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Mosca annuncia: 'Sconfitti i terroristi ucraini a Belgorod'

Ma Kiev nega qualsiasi coinvolgimento nelle incursioni: "Sono patrioti che si ribellano a Putin"

Il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato che i "nazionalisti" che si erano infiltrati dall'Ucraina nella regione russa di Belgorod sono stati "bloccati e sconfitti" ed ha aggiunto che "più di 70 terroristi sono stati eliminati" e il resto sono stati ricacciati in territorio ucraino. Oltre agli attacchi portati dagli incursori, la regione russa era stata bombardata con l'utilizzo anche di droni, e i residenti di alcuni centri abitati erano stati evacuati  a causa dei combattimenti tra le forze russe e i sabotatori. 

Secondo Mosca, le cui forze hanno fatto ricorso ad "attacchi dell'aviazione" e al "fuoco dell'artiglieria", l'incursione nella regione russa di Belgorod è stata compiuta da "una formazione nazionalista ucraina" come "azione terroristica" in risposta alla sconfitta subita a Bakhmut. Ma secondo Kiev, la situazione nella regione di Belgorod "è una prevedibile crisi interna russa che si stava preparando anche prima dell'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia", e si tratta di "patrioti russi che si ribellano al regime di Putin". 

I responsabili del raid transfrontaliero a Belgorod, insiste Kiev, sono russi che vogliono "affrontare l'oscurità" nel loro Paese. "Ci sono alcuni
russi che sono dalla parte della luce e che sono andati ad affrontare l'oscurità che esiste ora in Russia", ha detto il segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell'Ucraina, Oleksiy Danilov, negando ancora una volta qualsiasi coinvolgimento di Kiev nelle incursioni in Russia.

Un civile è intanto rimasto ucciso nell'incursione dal territorio ucraino nella regione russa, riferisce il governatore, Vyacheslav Gladkov, sul suo canale Telegram, precisando che il civile è morto nel villaggio di confine di Kozinka e che sua moglie è rimasta ferita. Secondo le autorità della regione nell'operazione sono stati feriti 13 civili.

"La Russia sta passando momenti difficili", ma ciò porterà a "un forte consolidamento", ha detto il presidente Vladimir Putin durante una cerimonia per la consegna di onorificenze a personale del settore pubblico. "Oggi è un momento particolare - ha sottolineato Putin - per il nostro consolidamento e il rafforzamento del nostro sentimento nazionale, del desiderio di rafforzare in ogni modo le basi della nostra spiritualità, creare le condizioni nelle sfere dell'economia, della produzione e dell'educazione dei nostri giovani per garantire un futuro incondizionato del nostro Paese". 

Più armi l'Occidente fornisce all'Ucraina e più distruttive sono queste armi, "più diventa probabile" uno scenario da "apocalisse nucleare": così l'ex presidente russo e attuale vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale, Dmitry Medvedev, commentando la possibilità che a Kiev vengano forniti i jet F-16. Fornitura che, secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, "non potrà cambiare in modo fondamentale la situazione sul terreno" nel conflitto in Ucraina. Le dichiarazioni di Mosca arrivano nel giorno in cui l'alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell ha annunciato che cominciato l'addestramento dei piloti, definito dal segretario generale della Nato "un passo importante" che permetterà agli alleati di fornire i jet "a un certo momento" e inviare "un messaggio: sosterremo l'Ucraina quanto serve e Mosca non pensi di logorarci sfruttando il fattore tempo". Ma la Polonia fa sapere di non aver ancora cominciato l'addestramento dei piloti, ma di essere pronta a farlo, e dal portavoce dell'aeronautica di Kiev si apprende che l'addestramento dei piloti ucraini sui caccia F-16 nei Paesi europei non è ancora iniziato nella pratica, ma la preparazione degli specialisti continua prima del suo inizio.

Le forze armate ucraine hanno "già un minimo di armi e altre attrezzature" per fare la controffensiva che "inizierà presto". Lo sostiene il capo dell'intelligence militare di Kiev, Kyrylo Budanov, in un'intervista rilasciata al media giapponese Nhk. Budanov ha però anche aggiunto che l'offensiva potrebbe durare a lungo e essere attraversata da periodi prolungati di combattimenti pesanti, per questo "è necessaria una scorta significativa per continuare l'operazione". Il capo degli 007 di Kiev vuole "cacciare la Russia dal territorio ucraino" e sostiene che l'Ucraina userà "tutte le forze e i mezzi per raggiungere questo obiettivo".

Sinora attraverso il primo pilastro del piano munizioni proposto dalla Commissione Europea sono stati consegnati all'Ucraina "1300 missili e 220mila munizioni d'artiglieria di vario calibro", ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell al termine del Consiglio Difesa.

La commissione europea ha dato intanto il via libera ad una nuova tranche di aiuti da 1,5 miliardi di euro per l'Ucraina. Si tratta della quarta tranche erogata da Bruxelles nell'ambito del pacchetto di assistenza macro-finanziaria da 18 miliardo messo in campo per Kiev. "Dall'inizio di quest'anno abbiamo erogato 7,5 miliardi di euro in assistenza macrofinanziaria. Questi finanziamenti stanno contribuendo in modo significativo a coprire le esigenze finanziarie immediate dell'Ucraina. E ulteriori aiuti arriveranno", ha sottolineato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

 

La ministra olandese della Difesa, Kajsa Ollongren, entrando al Consiglio Difesa, ha spiegato che dopo il "via libera di Washington per l'addestramento di piloti ucraini all'uso degli F-16" si possono ora "completare i piani che stavamo facendo con la Danimarca e altri alleati", tra cui Belgio e Gran Bretagna "per iniziare l'addestramento. Si tratta del primo passo da compiere", cui seguiranno ulteriori discussioni con gli Stati che hanno in dotazione gli F-16". Yuriy Sak, consigliere del ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, ha affermato che "i Paesi Bassi sono nella posizione di essere il primo" Paese a donare F-16 all'Ucraina. Lo riporta Politico. I Paesi Bassi hanno attualmente in uso 24 F-16 che sono "dispiegabili operativamente" e "rimarranno in uso fino alla metà del 2024", ha detto un portavoce del ministero della Difesa olandese citato dal giornale. "Successivamente, saranno disponibili per un'altra destinazione, come la vendita". I Paesi Bassi hanno anche altri 18 F-16 "che non sono più utilizzati operativamente" e "possono anche ricevere una destinazione diversa". Per dodici di questi 18 era originariamente previsto il trasferimento a una società privata, ma il trasferimento è stato ritardato, ha osservato il portavoce. Secondo un funzionario europeo, citato sempre da Politico, "è realistico" pensare che la consegna possa avvenire entro l'autunno. 

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