"I comandi russi sono sempre più
preoccupati dal deterioramento della sicurezza in tutta la
Crimea, che funge da retrovia per l'occupazione" dell'Ucraina.
Lo sostiene l'intelligence britannica nell'ultimo rapporto reso
noto dal Ministero della Difesa di Londra, dopo le recenti
esplosioni che hanno colpito la penisola del Mar Nero.
Ieri "funzionari sia russi che ucraini hanno riconosciuto che
un deposito di munizioni era esploso vicino a Dzhankoi, nel nord
della Crimea, dove probabilmente è stata danneggiata anche una
vicina sottostazione ferroviaria ed elettrica", ricordano i
servizi di Londra aggiungendo che "i media russi hanno riferito
di una nuvola di fumo che si è alzata anche vicino alla base
aerea di Gvardeyskoye, nel centro della Crimea".
"Dzhankoi e Gvardeyskoye ospitano due dei più importanti
aeroporti militari russi in Crimea. Dzhankoi è anche un
importante nodo stradale e ferroviario che svolge un ruolo
importante nel rifornire le operazioni della Russia nell'Ucraina
meridionale", spiega l'intelligence sottolineando tuttavia che
"la causa di questi incidenti e l'entità del danno non sono
ancora chiare".
Fonti militare di Kiev hanno riferito ieri che le esplosioni
a Dzhankoi erano state provocate da un'unità militare ucraina
d'élite che operava dietro le linee nemiche, mentre Mosca ha
parlato di "atto di sabotaggio".
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