Il caos di questi giorni negli
aeroporti d'Europa non ha risparmiato il Portogallo, in
particolare Lisbona, che lo scorso fine settimana ha cancellato
oltre un centinaio di voli e continua a cancellarne al ritmo di
una trentina al giorno. Per questo oggi sono stati convocati in
Parlamento, su richiesta del Partito socialdemocratico
(all'opposizione), sia il presidente del consiglio
d'amministrazione, José Luís Arnaut, che il presidente
esecutivo, Thierry Ligonnière, di Ana, la società di gestione
degli aeroporti portoghesi che fa parte del gruppo francese
Vinci.
Oltre alle innegabili disfunzioni, che Ligonnière ha ammesso,
all'ordine del giorno c'era anche il risultato di una classifica
a cura del sito tedesco AirHelp, che si dedica alla tutela dei
diritti dei passeggeri e che ha bocciato Lisbona, relegandola
all'ultimo posto in una lista di 132 aeroporti di tutto il mondo
(mentre Oporto era solo qualche gradino più su).
Lo scalo della capitale portoghese è da anni al centro del
dibattito politico a causa della sua inadeguatezza, ma anche per
l'incapacità dimostrata da varie generazioni di politici
nell'individuare il sito più adatto alla costruzione di
un'alternativa praticabile sia sul piano finanziario che su
quello ambientale. Proprio la settimana scorsa il governo del
socialista António Costa aveva rischiato la crisi dopo una
repentina presa di posizione unilaterale del suo Ministro delle
infrastrutture, Pedro Nuno Santos, che annunciava la costruzione
non di uno, bensì di due aeroporti nella Grande Lisbona nei
prossimi anni. Iniziativa che il primo ministro, attraverso una
nota del suo ufficio, aveva smentito nel giro di poche ore
spingendo le opposizioni a chiedere la testa del ministro.
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