(ANSA) - ROMA, 20 MAG - "Il Kazakhstan ha possibilità di
sviluppo, ma dobbiamo rispettare l'ambiente, ecco perché questo
gennaio ci siamo dotati di un Codice ecologico che rappresenta
il principale evento ambientale legale dell'ultimo decennio": lo
ha detto Yerbolat Sembayev, ambasciatore della Repubblica del
Kazakhstan in Italia, partecipando alla conferenza online di
stamattina sulle sfide rappresentate dalla transizione
ecologica, economica e geopolitica del Paese.
L'evento virtuale ha visto anche il coinvolgimento del
console della Repubblica del Kazakhstan a Trieste, Luca
Bellinello, e dell'associazione dei geografi italiani (AGeI). I
professori Igor Jelen, Shamshagul Mashtayeva, Angelija Buciene e
Federico Martellozzo hanno analizzato nel dettaglio vari temi
ambientali del Kazakhstan e globali in una lezione dai
molteplici punti di vista.
"Il Paese sta intensificando le iniziative ambientali, come
le attività delle società verdi e delle organizzazioni non
governative. È stato creato il Ministero dell'Ecologia, della
Geologia e delle Risorse Naturali con funzioni ampliate, il
Centro internazionale per le tecnologie verdi e per i progetti
di investimento e l'Associazione delle organizzazioni ambientali
del Kazakhstan", ha elencato l'ambasciatore Sembayev. "È in
corso una riforma radicale della legislazione ambientale. Il
nuovo codice ha lo scopo di incoraggiare gli utenti del
sottosuolo e le imprese industriali a introdurre le tecnologie
verdi. Il risultato principale è il passaggio al principio delle
Migliori tecniche disponibili (Mtd) stabilito nel codice. Il
passaggio alle Mtd è lo strumento principale del nuovo Codice
ecologico e la priorità del Centro internazionale per le
tecnologie verdi e per i progetti di investimento", ha aggiunto.
Sembayev ha spiegato inoltre che "il codice presta grande
attenzione all'ampliamento dei diritti delle associazioni
pubbliche nel campo della tutela ambientale. Il capo dello
Stato, Kassym-Jomart Tokayev, ha incaricato le imprese di
sviluppare i piani per l'introduzione di tecnologie
ecocompatibili avanzate". L'ambasciatore del Kazakhstan in
Italia ha ricordato anche i problemi legati al rischio di
prosciugamento del lago d'Aral, per cui è stata costruita una
diga grazie a fondi stanziati dalla Banca mondiale, annunciando
che i partecipanti alla riunione plenaria della 75esima sessione
dell'Assemblea generale dell'Onu hanno adottato all'unanimità
una risoluzione speciale che dichiara la regione del lago d'Aral
una zona di innovazioni e tecnologie ambientali.
Altro problema ambientale del Kazakhstan è rappresentato dal
sito di test nucleari di Semipalatinsk, creato il 21 agosto 1947
sotto l'allora Unione sovietica, da cui il Paese dichiarò la
propria indipendenza 30 anni fa. Chiuso dal primo presidente del
Kazakhstan, Nursultan Nazarbayev, il 29 agosto 1991, in 40 anni
di test nucleari (1949-1989) il sito ha visto "oltre 460
esplosioni di armi nucleari, termonucleari e all'idrogeno: a
terra, nell'aria, nel sottosuolo e nell'acqua. Le nubi
radioattive di 55 esplosioni aeree e terrestri e la frazione di
gas di 169 test sotterranei sono andati oltre i limiti del sito
di prova. Queste 224 esplosioni hanno causato l'inquinamento da
radiazioni dell'intera parte orientale del territorio del
Kazakhstan", ha sottolineato l'ambasciatore Sembayev, che ha
rievocato inoltre il 24 aprile 2009, data di approvazione
all'unanimità dell'assemblea generale dell'Onu di una
risoluzione sulla cooperazione internazionale volta alla
riabilitazione della popolazione e dell'ambiente e allo sviluppo
economico della regione di Semipalatinsk. (ANSA).