Il ministro tunisino degli Esteri,
Othman Jerandi ha esortato i Paesi europei e le varie
organizzazioni umanitarie ad adottare un nuovo approccio alla
migrazione irregolare dai paesi del Sahel verso l'Europa poiché
ciò ha un impatto negativo sui Paesi di transito, tra cui la
Tunisia. In un incontro con la rappresentante speciale
dell'Unione europea per il Sahel, Emanuela del Re, Jerandi ha
aggiunto che "questo approccio deve andare oltre l'aspetto della
sicurezza nei Paesi di transito e incentrarsi sui principi di
solidarietà e sviluppo equo tra i paesi interessati".
Una visione che tra l'altro è stata sostenuta dal presidente
Kais Saied in diverse occasioni, si legge in una nota del
ministero degli Esteri di Tunisi. Jerandi ha inoltre affermato
che è necessario unire gli sforzi europei e africani per
stabilire la pace e la sicurezza nella regione del Sahel.
"È necessario compiere ogni sforzo, ha aggiunto Jerandi, per
trovare soluzioni globali al terrorismo e affrontare le sue
cause profonde, tra cui la povertà, l'emarginazione e la
mancanza di sicurezza alimentare". La rappresentante speciale
dell'Ue per il Sahel ha affermato che sono in corso
consultazioni con la Tunisia per sviluppare una visione comune
sulla migrazione irregolare.
Del Re è reduce dall'organizzazione in Tunisia della
Conferenza regionale sulla cooperazione transfrontaliera tra
Libia e Paesi del Sahel il 22 e 23 novembre. Del Re ha
evidenziato il ruolo chiave della Tunisia nel rafforzare la
stabilità nella regione del Sahel "considerando la grande
fiducia di cui gode tra i vari Paesi della regione". La Tunisia,
membro del Consiglio per la pace e la sicurezza dell'Unione
africana (2022/2024), è in grado di contribuire agli sforzi
regionali volti a preservare la pace e la sicurezza nel
continente africano, ha aggiunto Del Re. (ANSA)
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