Il primo semestre dell'anno si è
chiuso con un nuovo primato patrimoniale per le reti di
investimento: il portafoglio dei clienti dei consulenti
finanziari degli intermediari associati è cresciuto a una
valorizzazione record di 744,9 miliardi di euro. Lo si registra
dai dati periodici diffusi da Assoreti.
L'incremento del portafoglio, al netto degli effetti del
processo di integrazione societario intervenuto nel corso del
trimestre, è pari al 17,6% anno su anno e
al 4,2% rispetto alla valorizzazione di fine marzo. Strumenti
finanziari, gestioni
patrimoniali e prodotti assicurativi/previdenziali raggiungono i
629,3 miliardi rappresentando, nel loro insieme, l'84,5% del
patrimonio (+1,2 punti anno su anno. Di questi, 525,2 miliardi
sono investiti in prodotti del risparmio gestito (il 70,5% del
portafoglio) e 104,1 miliardi in strumenti finanziari
amministrati (il 14%). La liquidità in portafoglio si attesta a
115,5 miliardi, con un'incidenza che scende al 15,5% (-1,2 punti
anno su anno) e torna ai livelli pre-pandemia.
"I risultati raggiunti anche in termini patrimoniali - commenta
Paolo Molesini, presidente di Assoreti - confermano l'importanza
del ruolo assunto dalle reti di consulenza nella crescita della
ricchezza finanziaria degli italiani. I clienti delle associate
che si sono affidati alla professionalità e all'esperienza dei
consulenti finanziari, dopo aver affrontato i mesi più difficili
della pandemia, oggi vedono gli effetti della pianificazione e
diversificazione degli investimenti. Un processo che non si è
mai interrotto, anche quando sarebbe potuto sembrare più
semplice proteggere i propri risparmi mantenendoli liquidi",
conclude Molesini.
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