A causa della pandemia sono circa 1,9
milioni di famiglie italiane che hanno ritardato o addirittura
saltato una o più rate d'affitto tra marzo 2020 e maggio 2021. A
fotografare la situazione è stata l'indagine commissionata da
Facile.it all'istituto di ricerca Emg Different che ha valutato
una somma prossima a 1,3 miliardi di euro in canoni non
riscossi.
In totale, secondo la ricerca, sono potenzialmente 445.000 le
famiglie che, quando terminerà il blocco degli sfratti previsto
dal Governo, potrebbero dover lasciare l'abitazione concessa in
affitto.
In Italia ci sono circa 4,3 milioni di locatori, per un
totale di 5,6 milioni di immobili concessi in affitto con
regolare contratto (fonte: Agenzia delle Entrate).
In base ai dati della ricerca le situazioni di morosità sono
state rilevate su tutto il territorio nazionale, ma in maniera
più accentuata nel Centro e Sud Italia, con il 51% (a fronte di
una media nazionale pari al 39%).
La percentuale dei proprietari che hanno ricevuto rate in
ritardo o non le hanno ricevute affatto è maggiore al Centro e
Sud Italia ed è pari, rispettivamente, al 39,2% e al 17,5%.
La maggior parte delle volte (39,7%) il proprietario ha deciso
di concedere ulteriore tempo agli affittuari per saldare quanto
dovuto, mentre nel 16% dei casi ha preferito pattuire un nuovo
accordo economico. Il 15,3% ha invece scelto di procedere per
vie legali, percentuale che arriva addirittura al 23,5% nelle
regioni del Nord Italia.
Nel 14,5% dei casi l'affitto mancante è stato trattenuto
direttamente dal deposito cauzionale, nel 13% si è usufruito
della polizza assicurativa contro la morosità degli inquilini e
nel 7,6% della fideiussione bancaria.
Il 51% delle situazioni si sono risolte e l'inquilino, un tempo
moroso, abita ancora nell'immobile, nel 22,1% dei casi invece il
proprietario ha dichiarato di essere in attesa che l'affittuario
venga sfrattato o che, comunque, lasci libero l'appartamento.
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