Deciso aumento delle operazioni con
criptovalute sospette di riciclaggio o finanziamento del
terrorismo e la Uif, l'unità di informazioni finanziarie presso
la Banca d'Italia, avvia una stretta sui controlli che verrà
rafforzata dal decreto ministeriale sul censimento degli
operatori in valuta virtuale. Scorrendo il rapporto annuale Uif
le segnalazioni sono passate da circa 500 nel 2018 a oltre 1.800
nel 2020. La UIF, ha spiegato il direttore Claudio Clemente "che
da tempo ha richiamato l'attenzione dei soggetti obbligati sui
rischi di utilizzo di tali strumenti per finalità di
riciclaggio, ha reso disponibile un tracciato segnaletico
specifico, ha costituito un apposito centro di competenza per
l'analisi delle relative segnalazioni, ha effettuato alcuni
accertamenti ispettivi su operatori nazionali del comparto e ha
avviato l'acquisizione di evoluti strumenti di analisi della
blockchain". In particolare, spiega Clemente, "hanno assunto
particolare rilevanza i servizi, anche in valute virtuali,
offerti in Italia per via telematica da soggetti non insediati
nel nostro Paese. I rischi di riciclaggio ci hanno indotto a
proporre, pure per tale ambito, l'obbligo di segnalazione per le
operazioni sospette, quando siano effettuate dal territorio
italiano, per consentire l'interlocuzione diretta con le
autorità nazionali e il reperimento di informazioni utili
all'approfondimento di casi di interesse sotto il profilo
finanziario e investigativo".
A breve, aggiunge, dovrebbe essere emanato il decreto
ministeriale che avvierà il censimento degli operatori in valuta
virtuale destinatari degli obblighi antiriciclaggio; saranno in
tale sede definiti i requisiti prescritti per svolgere
legalmente l'attività, da parte di soggetti italiani ed esteri,
e introdotti meccanismi di cooperazione tra le autorità per
l'accertamento di comportamenti irregolari.
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