(ANSA) - ROMA, 02 GIU - "Lo sviluppo del turismo culturale
non può che partire dai giovani interlocutori che appartengono
al futuro, in particolare la Generazione Z, la cui identità è
stata plasmata dall'era digitale, dall'ansia climatica, da un
panorama finanziario mutevole e dal Covid-19.
Di questo si è discusso a Palermo al workshop "Giovani,
turismo e patrimonio culturale" durante la manifestazione
"Italia è Cultura" organizzata dall'Università di Studi Europei
Jean Monnet di Gorazde in partenariato con l'Università degli
Studi di Palermo, a Palazzo Steri, fino al 4 giugno.
L'Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite -
ricordano gli organizzatori - stima che i viaggiatori compresi
tra i 15 ed i 29 anni, già nel 2015, rappresentassero il 23%
dell'intero movimento turistico mondiale, un mercato che nel
2017 era capace di generare a livello globale un fatturato di
oltre 250 miliardi di euro.
"Bisogna utilizzare il loro linguaggio e saper maneggiare i
loro strumenti, la tecnologia. Ma forse bisognerebbe cominciare
a immaginare in chiave diversa i luoghi del patrimonio artistico
senza ovviamente snaturarli", spiega nel suo intervento
Gianmaria Piccinelli, Università della Campania.
Secondo German Ortega Palomo, dell'università di Malaga ad
esempio, "esiste un problema nella promozione delle destinazioni
da offrire, manca una gestione razionale della distribuzione dei
flussi turistici che valorizzino davvero i siti culturali".
Questo perché nonostante la Generazione z sia più attenta ai
temi ambientali, al consumo etico e all'impatto delle pratiche
turistiche, le campagne di marketing delle destinazioni sono
invece poco attente alla qualità.
Fabio Carbone, Università Southampton, pone l'accento
sull'impatto sociale delle tecnologie: "le università e le
famiglie hanno difficoltà a condividere la conoscenza con i
giovani che domani saranno i nuovi manager del turismo
culturale, serve un contributo reale per migliorare il contatto
umano. Bisogna ricreare delle reti e mettere a disposizione
fondi per far circolare in Europa i nostri ragazzi, l'Erasmus è
un esempio validissimo".
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