"Il nostro scenario base" per la
raccolta pubblicitaria per l'intero 2022 in Italia è "negativo
di un paio di punti" percentuali. Lo afferma il direttore
finanziario di Mfe-Mediaset, Marco Giordani, aggiungendo che il
gruppo ha comunque "flessibilità", soprattutto nella gestione
dei costi, di circa il 2-3% rispetto a questo scenario.
Durante la conference call con gli analisti finanziari sui
risultati del primo semestre del Biscione, Giordani spiega che è
difficile fare previsioni sulla raccolta del terzo e quarto
trimestre visto lo scenario economico generale, aggiungendo che
l'obiettivo del gruppo è comunque quello di "proteggere la
liquidità nella fase negativa del ciclo" economico.
Mfe-Mediaset conferma la stima sui costi per il 2022 a 1,8
miliardi e per il momento, lo scenario "non sta generando
rallentamenti significativi nella raccolta pubblicitaria del
gruppo", ma l'andamento "nei prossimi mesi potrebbe comunque
risentire di una prevedibile contrazione di spesa e consumi di
imprese e famiglie per fronteggiare i rincari energetici",
aggiunge il direttore finanziario del Biscione.
"Siamo abbastanza solidi in termini di debito e come scadenze
delle nostre facility finanziarie: i nostri covenant ci
permettono circa un miliardo di euro", dice poi Giordani
rispondendo a una domanda degli analsiti finanziari su quale sia
la 'potenza di fuoco' del Biscione per eventuali operazioni di
merger & acquisition (M&A), che non commenta le "ipotesi apparse
sui giornali, ma possiamo dire che al momento l'opzione in
'carta' o azioni è esclusa" per l'offerta non vincolante
presentata in Francia per la quota di controllo del gruppo
televisivo M6.
Sulla partecipata Ei Towers e le ipotesi di aggregazione con Rai
Way "non ci aspettiamo nulla nel breve termine: dipende dalla
Rai, dal Governo, dal ministero dell'Economia. La nostra
posizione è sempre la stessa, dopo la formazione del Governo
speriamo che le cose possano riprendere", conclude Giordani.
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