Prevalgono i segni più sulle Borse
asiatiche mentre sui mercati continua a pesare il rischio di una
recessione globale con l'inflazione e la stretta monetaria delle
banche centrali che stanno facendo lievitare i rendimenti dei
titoli di Stato e il mercato valutario in preda della
volatilità.
Tokyo sale dello 0,5%, Sydney dello 0,4%, Shanghai dello 0,8%
e Shenzhen dell'1,2% mentre Hong Kong cede lo 0,6% e Seul lo
0,1%. I future su Wall Street sono in rialzo dopo che ieri l'S&P
500 ha segnato i minimi dal 2020. I rendimenti dei titoli di
Stato restano ovunque sotto pressione, con i Treasury decennali
al 3,86% e la Banca del Giappone che ha annunciato a sorpresa
un'operazione di acquisto di bond dopo che i rendimenti dei
titoli a vent'anni hanno toccato il massimo dal 2015.
In recupero il petrolio, con il wti che sale a 77,6 dollari
al barile (+1,2%) e cerca di di riprendersi dai minimi dal
gennaio scorso, e il brent a 85 dollari (+1,1%). Sul fronte
valutario il dollaro tira il fiato, dopo che ieri la valuta
americana si era ulteriormente rafforzata in scia alle
dichiarazioni di alcuni componenti della Fed che confermavano la
narrativa della banca centrale nella lotta all'inflazione. Il
biglietto verde scambia a 0,964 con l'euro, lo yen è in lieve
recupero a 144,4 e la sterlina a 0,925.
Oggi sono attesi i discorsi di diversi banchieri centrali,
tra cui Jerome Powell, James Bullard e François Villeroy de
Galhau. Dagli Usa arriveranno gli ordini di beni durevoli, i
prezzi delle case e la fiducia dei consumatori.
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