(di Mauretta Capuano)
LAURA IMAI MESSINA, LE VITE NASCOSTE
DEI COLORI (EINAUDI, PP 314, EURO 18,50). "Chi è mia figlia?'"
si chiede la madre di Mio spaventata dall'eccezionalità della
sua bambina che a poche settimane di vita scompare dal lettone,
dove l'aveva lasciata, per poi ricomparire avvolta in un fiore
di stoffa. Una bimba che fino a quattro anni e mezzo non dice
una parola, sembra muta, per poi diventare la più eloquente del
quartiere. Ma il vero dono di Mio è nei suoi occhi che vedono
milioni di colori più degli altri. Un dono che fin da piccola le
fa coltivare il sogno di individuare il colore di ogni persona,
ma che non sempre può essere un vantaggio. Anche Aoi, cresciuto
intrufolandosi tra le bare dell'agenzia di cerimonie funebri
del padre, ha una dote speciale, quella di capire i sentimenti
degli altri e di percepire a prima vista chi ha di fronte. E'
così forse perchè fin da piccolo è stato a contatto con la
morte e vicino a chi resta, come quel mago che a lui sembrava
suo padre.
Sono sempre personaggi e storie fuori dal comune quelle a cui sa
dare voce con grande delicatezza Laura Imai Messina, l'autrice
di 'Quel che affidiamo al vento' in cui ci ha raccontato della
cabina telefonica, che veramente esiste in Giappone, dove le
persone vanno per dialogare con i propri morti.
Anche nel suo nuovo romanzo, 'Le vite nascoste dei colori',
pubblicato da Einaudi, ci porta in Giappone, a Tokyo, nel cuore
antico e moderno di un Paese sempre in trasformazione, dove la
scrittrice romana vive da 15 anni con il marito e i figli, per
raccontarci una storia d'amore avvolta in un incantesimo, che
deve superare varie prove, prima fra tutte la capacità di
lasciarsi andare, prima di manifestarsi.
L'incontro, in una mattina qualunque, fra Mio e Aoi sembra
predestinato. Lei è cresciuta in una famiglia che cuce e ricama
kimono nuziali, conosce la potenza dei dettagli. E quando Mio,
che ama i libri e voleva fare l'insegnante, prende le redini
dell'agenzia di cerimonie funebri del padre e vuole ripensare lo
spazio e le tinte di quel luogo perchè ha letto che "il colore
sa mettere a proprio agio l'animo delle persone", le loro vite
si incrociano.
Poetici e delicati come lo stile di Laura Imai Messina - che è
autrice fra l'altro anche del recente libro per bambini ' Goro
goro' (Salani) - i personaggi sono immersi in una storia che ha
una struttura originale, con molte citazioni da Emil Cioran che
diceva che "le certezze hanno un grande valore pratico, ma che
poi, nella teoria, non sono più robuste di un castello di
sabbia. Le certezze appassiscono in fretta, mentre i dubbi
restano li', come fiori sempre freschi in soggiorno" e anche da
Roland Barthes, Kawabata Yasunari e da Goethe e la sua Teoria
dei colori.
Come i colori complementari che "si esaltano a vicenda e
generano una specie di vibrazione reciproca", Mio e Aoi grazie
alla loro differenza risaltano ancora di più quando sono vicini.
Con il loro incontro la Imai Messina, che è venuta in Italia per
l'uscita del romanzo, racconta in realtà le vite nascoste
dell'amore in un percorso che passa attraverso la storia
familiare per arrivare alla vera conquista: quella di essere se
stessi e di essere amati per quello che siamo.
"Ryosuke mi ama precisamente per quella che sono, e che io non
riesco a vedere. Proprio come Aoi ama Mio. Non è il colore, è
lei che è importante" scrive la Imai Messina nella nota di
ringraziamenti facendo riferimento al marito che non ha mai
letto un suo libro. Ed è proprio qui la chiave di questo
romanzo che l'autrice ha scritto durante la pandemia, in quei
vuoti e sospensioni della vita che forse la hanno fatta entrare
ancora più a fondo in questa narrazione leggera e nello stesso
tempo potente.
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