Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Kufid, da Brescia diario della pandemia di Moutamid

Elia Moutamid

Kufid, da Brescia diario della pandemia di Moutamid

Il film del regista Italo-marocchino in sala dal 17 giugno

ROMA, 11 giugno 2021, 10:15

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Kufid, docu-film diretto da Elia Moutamid, è un'opera piena di sorprese, tra diario alla Nanni Moretti, teatrini da cinema muto, cronaca ed ironia, ma anche considerazioni su integrazione, islamismo moderato, capitalismo e retorica. Girato dal regista di origini marocchine, ma bresciano d'adozione, durante le settimane di lockdown, quando l'autore, dopo essere tornato da un viaggio in Marocco, si è ritrovato in quarantena a vivere, rinchiuso nella sua casa di Brescia.
    Il film, che arriverà nelle sale italiane dal 17 giugno 2021 con Cineclub Internazionale Distribuzione e già alla 38° edizione del Torino Film Festival, parte con alcune immagini in Marocco sul fenomeno della gerentrificazione, ovvero il progetto originale di Moutamid, poi si passa a Brescia in pieno virus.
    Ritroviamo qui il regista rinchiuso nella sua casa alle prese con una sorta di diario visivo personale, pieno di riflessioni, domande, cronaca Covid da seguire in tv, momenti di vita ed episodi personali.
    Tra giornali sfogliati pieni di annunci per morti di Covid, la nona sinfonia di Beethoven, telefonate in Marocco, provocazioni, fughe 'illegali' dalla casa durante il coprifuoco e il fratello colpito dal Covid, KUFID lascia aperti, con grande intelligenza, tanti interrogativi di questi tempi difficili a cui è difficile dare una qualsiasi risposta.
    "Se avessi presentato su carta la sceneggiatura di questo film così pieno di cose avrei sicuramente avuto forti difficoltà nel trovare un produttore" , dice stamane il regista in collegamento remoto e in un perfetto italiano, ma con evidente accento bresciano.
    "C'era in questo lavoro un'evidente commistione di temi ed era per questo un'operazione davvero rischiosa. Lo stimolo era comunque quello di voler girare mostrando le molte dinamiche umane uscite fuori con il Covid, da slogan come 'Ne usciremo più forti' alla retorica dei tg e molto altro" spiega ancora Moutamid.
    E conclude: "Attenzione. KUFID non è un film sulla pandemia, ma solo un film girato durante la pandemia, una sorta di ritratto autobiografico".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza