"Conoscevo Gianni da sempre, abbiamo
fatto tante cose insieme. Era una colonna della Rai, come me non
l'ha mai tradita. Il servizio pubblico gli deve tanto, è stato
un innovatore". Così a Repubblica Renzo Arbore ricorda l'amico
Minà. Doti principali "la curiosità e una grande gentilezza, era
una persona a cui nessuno sapeva dire di no. Infatti, quando poi
fece Blitz ha avuto ospiti pazzeschi. Era amico dei grandi: li
invitava e andavano. Per questo quando collaborava a L'altra
domenica, per noi era un inviato di costume, faceva interviste
con tutti".
Di Fidel Castro "era davvero amico personale, se andavi a
Cuba e dicevi di conoscere Gianni, avevi tutte le porte aperte.
Aveva una conoscenza profonda dell'America Latina: chiedevi le
cose e lui e spiegava. Ha sperimentato. Col suo giornalismo ha
saputo mescolare i generi, lo sport con l'impegno, il costume
con il cinema, la musica con la politica. Era una grande
felicità lavorare con lui. Poi aveva questa capacità di mettere
a suo agio le persone. Sapevano di potersi fidare e Gianni
rispettava l'ospite, sapeva tutto della persona che aveva
davanti. E poi aveva un sorriso che metteva tutti a suo agio".
"Ora - conclude Arbore - Vorrei che la Rai tirasse fuori le
cose più belle del suo repertorio per rendergli omaggio, sono
servizi e interviste in cui viene fuori tutta la voglia di
conoscere e di far conoscere, la sua intelligenza".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA