''C' è un grande desiderio di
ritornare a toccare la bellezza, che siano musei, teatri di
prosa, musica, teatri d' opera, sale da concerto. Lo sento, si
percepisce. Ma questa pandemia ci ha insegnato anche che non c'
è tanto tempo e quello che abbiamo a disposizione dobbiamo
usarlo bene. Si deve dare peso alle cose importanti e lasciarsi
alle spalle le piccolezze che spesso hanno il sopravvento''. A
dirlo è il maestro Gianandrea Noseda, che sabato 15 maggio
debutta sul podio dell' Opera di Roma con un concerto dedicato
interamente a Brahms, sottolineando che il ritorno degli
spettatori in sala restituisce ''una parte attiva fondamentale''
alla musica dal vivo. ''Il pubblico con la sua presenza e con la
sua partecipazione emotiva dà molta energia agli esecutori -
dice all' ANSA in una pausa della prove - . Piuttosto che far
tacere la musica è stato fondamentale continuare con gli
spettacoli online o registrati senza l'applauso della platea ma
mancava una componente vitale''. Noseda, che è direttore
musicale della National Symphony Orchestra di Washington dal
2017 e dalla prossima stagione sarà il nuovo General Musik
Direktor della Opernhaus di Zurigo, affronta con entusiasmo la
sua prima volta al Teatro Costanzi. ''Con il pubblico romano ho
una certa consuetudine perché sono stato spesso a S. Cecilia ma
venire in un teatro dove si fa opera è un motivo di orgoglio e
un privilegio'', dice il maestro milanese che per 11 anni è
stato direttore musicale del Teatro Regio di Torino. ''Con i
miei colleghi italiani e stranieri - osserva - ci siamo
interrogati sugli effetti provocati dalla pandemia. Siamo stati
tutti messi un po' alla prova. A me ha lasciato un senso di
rispetto superiore nei confronti delle persone con cui vengo a
contatto e quindi anche con i professionisti con cui faccio
musica. Dobbiamo tralasciare le sciocchezze e dire parole
significative che è poi sono quelle dei grandi compositori. Noi
siamo dei traduttori, passiamo il loro messaggio''.
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