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Patrizia Cavalli, se ne va la poetessa del nostro tempo

Patrizia Cavalli, se ne va la poetessa del nostro tempo

Morta a 75 anni l'autrice de 'Le mie poesie non cambieranno il mondo'

ROMA, 21 giugno 2022, 15:44

(di Mauretta Capuano)

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Patrizia Cavalli in una foto di Giliola Chistè - RIPRODUZIONE RISERVATA

Patrizia Cavalli in una foto di Giliola Chistè - RIPRODUZIONE RISERVATA
Patrizia Cavalli in una foto di Giliola Chistè - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sempre in lotta con la "nemica mente", Patrizia Cavalli, una delle più grandi poetesse del nostro tempo, morta oggi a Roma a 75 anni, ci lascia la sua potente voce che, con diversi registri, ha raccontato le nostre ossessioni e paure quotidiane, la ferocia e bellezza dell'amore.
    Nei suoi versi la Cavalli ha trasformato il privato in universale e con il suo linguaggio quotidiano e familiare, dove le misure metriche sono classiche, ma il lessico e la sintassi sono quelle della lingua contemporanea, ha conquistato diverse generazioni. Famosa per i suoi recital e performance nei teatri, aveva esordito nel 1974 con 'Le mie poesie non cambieranno il mondo', un titolo indimenticabile, che resta impresso nella memoria, dove scriveva: "Poco di me ricordo/io che a me sempre ho pensato./Mi scompaio/ come l'oggetto troppo a lungo guardato./ Ritornerò a dire/ la mia luminosa scomparsa". Poi erano seguite Il cielo (1981), L'io singolare proprio mio (1992) riunite successivamente nel volume Poesie (1974-1992).
    Nel 1976 era stata inserita in 'Donne in poesia - Antologia della poesia femminile in Italia dal dopoguerra ad oggi' insieme ad autrici come Maria Luisa Spaziani, Vivian Lamarque e Amelia Rosselli.
    Nata a Todi nel 1947, poco più che ventenne era approdata a Roma dove aveva conosciuto Elsa Morante che scoprì il suo talento di poeta e della quale custodiva la macchina per scrivere che donò nel 2015 allo Spazio dedicato a Elsa Morante alla Biblioteca Nazionale di Roma.
    Nel 2000 era entrata nella cinquina del Premio Campiello, con 'Passi giapponesi' (Einaudi Supercoralli), il suo unico libro di prose con potenti immagini e stati d'animo del quale Alfonso Berardinelli parlò come di una rivelazione. "Sembra che questo libro di abbagliante virtuosismo letterario sia nato fuori dalla letteratura, per ubbidire a un solo personale imperativo: 'Devo capire'" sottolineava Berardinelli. Era infatti ostinato il desiderio di conoscenza della Cavalli che si arrendeva soltanto davanti allo stupore e all'evidenza dell'apparizione poetica. Nel suo ultimo libro, 'Vita meravigliosa', una summa della sua poetica, pubblicato come gli altri da Einaudi, il suo editore, nel 2020, si chiedeva: "Cosa non devo fare/per togliermi di torno/la mia nemica mente:/ostilità perenne/alla felice colpa di esser quel che sono,/il mio felice niente". Nel libro troviamo fulminei epigrammi, comici o filosofici, monologhi ipocondriaci, quasi teatrali, tante poesie d'amore, non prive di ferocia descrittiva, e un breve poemetto 'Con Elsa in Paradiso'.
    Grande appassionata di teatro come testimonia 'Sempre aperto teatro' (Einaudi 1999), la Cavalli è stata traduttrice di opere come l'Anfitrione di Molière, Salomè di Oscar Wilde. E poi di Sogno di una notte d'estate, La tempesta, Otello e La dodicesima notte riunite nel volume 'Shakespeare in scena' (Nottetempo 2016). La musica, come si sente nei suoi versi, era nelle sue vene. Dalla collaborazione con la musicista Diana Tejera, era nato nel 2012 'Al cuore fa bene far le scale', una raccolta con cd di 11 poesie e canzoni, pubblicata da Voland.
    In questo scambio tra musica e poesia le parole inedite della Cavalli scritte per le musiche della Tejera - fra cui 'Sposa talibana' e 'Mi brucio al fuoco degli altri' - e i brani originali della Tejera composti per alcune poesie già edite della Cavalli, come 'Terapia' e 'Amore semplicissimo', si intrecciano in un inatteso dialogo. Fra le raccolte della poetessa 'Pigre divinità e pigra sorte', ''Datura' e anche Flighty Matters', poesie sulla moda in edizione bilingue.

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