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Laura Imai Messina, vi porto nell'isola dei battiti del cuore

Laura Imai Messina, vi porto nell'isola dei battiti del cuore

In Italia con il nuovo romanzo, "una storia di amicizia pura"

ROMA, 19 ottobre 2022, 18:34

di Mauretta Capuano

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Laura Imai Messina - RIPRODUZIONE RISERVATA

Laura Imai Messina - RIPRODUZIONE RISERVATA
Laura Imai Messina - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ci porta a Teshima, un'isoletta remota nel sud-ovest del Giappone, dove si trovano gli Archivi del Cuore creati dal grande artista Christian Boltanski, morto nel 2021, che ha registrato e catalogato per anni, in diversi posti del mondo, il battito cardiaco delle persone, la scrittrice Laura Imai Messina nel suo nuovo romanzo 'L'isola dei battiti del cuore', pubblicato da Piemme, di cui sono stati venduti alla Fiera di Francoforte i diritti di traduzione in nove Paesi: Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Spagna, Francia , Paesi Bassi, Portogallo, Russia, Serbia (Vulkan Izdavaštvo).

"A circa un chilometro e mezzo di distanza dall'archivio senti l'aria pulsare. Teshima è un'isola minuscola, 14,5 chilometri quadrati, mille abitanti e soprattutto risaie e un museo d'arte contemporanea. Tutto questo arcipelago di isolette del mare interno del Giappone è stato coinvolto in un progetto artistico corposo. Entri, indossi un camice bianco, è come se fosse una visita cardiologica. Uno schermo ti dice quale cuore stai ascoltando in una stanza nera che può dare anche un po' un senso di claustrofobia. Alle pareti ci sono specchi cileni che sono neri perché riflettono non il volto, ma l'anima e c'è una lampadina intermittente che si illumina insieme al battito. Poi vai a una specie di postazione di computer con una finestra molto ampia che si affaccia sull'oceano, metti le cuffie e scegli random Bologna, Parigi, Gerusalemme, Tel Aviv. Puoi ascoltare il battito di chiunque lo abbia registrato. Ti fa sentire più vicina all'umanità quest'idea che senti il battito di sconosciuti, non sai se sono vivi o morti e noN sai neppure l'età" racconta all'ANSA Laura Imai Messina che è nata a Roma e a 23 anni si è trasferita in Giappone dove vive con il marito e i due figli e insegna in alcune delle più prestigiose università di Tokyo.

Diventata un caso editoriale con 'Quel che affidiamo al vento' uscito sempre per Piemme, in cui raccontava di una cabina telefonica dove tu alzi il telefono e parli senza che ci sia qualcun altro dall'altra parte, autrice di libri come 'Le vite nascoste dei colori' (Einaudi), di saggi e storie per ragazzi, anche questa volta la scrittrice riesce a cucire tutti questi dati con un filo d'oro nella trama. Nel suo nuovo romanzo troviamo un famoso illustratore e surfista, Shuichi, 40 anni e una cicatrice in mezzo al petto, e Kenta, un pesce-bambino, 8 anni, che stringono una straordinaria amicizia che li porterà in un luogo che batte al ritmo del cuore, Teshima appunto.

"E' un romanzo sull'amicizia tra due persone il cui legame non dipende da un ruolo. Sono due individui di età diverse, 40 anni e 8 anni, che si guardano per quello che sono. Si prendono cura uno dell'altro con gli strumenti che hanno. Un'amicizia in senso puro. Questa storia ci fa vedere la felicità come un'intenzione più che come qualcosa che ti deve cadere addosso" afferma la Imai Messina. "Scrivere mi aiuta a essere più gentile, più garbata, più fiduciosa, più paziente perché dietro ad ogni persona ci potrebbe essere una storia del genere" sottolinea.

Per la prima volta è stata a Teshima l'estate scorsa e ha avvertito la fascinazione per questo luogo che non è un'eccezione in Giappone. "Ce ne sono molti di più di quelli che poi sviluppo nei miei libri. C'è in una piccola isoletta un ufficio postale, che è diventato un museo, dove convogliano tutte le lettere senza destinatario. Oppure, e questo potrebbe diventare qualcosa di narrativo per bambini, ci sono gli ospedali dei giocattoli, con più di mille e 200 medici di giocattoli tra volontari e persone in pensione, dove i bambini portano i loro giochi a riparare gratuitamente. C'è la notte dei pupazzi in biblioteca, un'idea che ha scatenato una mini moda anche in Italia dopo che ne ho scritto. In Giappone fermi la poesia della vita. In Europa siamo molto più concreti, più prosaici, c'è una separazione nettissima tra ciò che è adulto e ciò che è bambino" spiega l'autrice che presenterà il libro il 20 ottobre alle 18.30 alla Libreria Spazio Sette - Ubik di Roma con Paola Saluzzi e letture di Valentina Carnelutti.

Delle proteste in Iran dopo l'uccisione di Masha Amini perché indossava 'scorrettamente' il velo dice: "è bello che ci sia un gesto fisico come tagliarsi le ciocche di capelli. Il corpo comunica in modo più diretto rispetto alle idee che sono evanescenti. In Giappone se ne parla, ma non c'è mai enfasi. Il Giappone è lento ma inesorabile" sottolinea la scrittrice che sta lavorando per Einaudi a un saggio sui colori tradizionali del Giappone. 

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