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Vera Gemma, per i miei ingrassare era peggio dell'eroina

Vera Gemma, per i miei ingrassare era peggio dell'eroina

In sala il film sulla sua vita, 'finalmente sono me stessa'

ROMA, 16 marzo 2023, 13:06

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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È stata davvero dura per Vera avere un padre ingombrante e bello come Giuliano Gemma. Una famiglia, la sua, a cui era imposta fin dall'infanzia l'estetica come valore assoluto: "Per i miei era una vera e propria ossessione, era proibito ingrassare, meglio allora diventare dipendenti dell'eroina" dice l'attrice nel presentare VERA, già alla Mostra Internazionale d'arte cinematografica di Venezia nella sezione Orizzonti (dove ha vinto per la regia e la miglior attrice) e ora dal 23 marzo nelle sale italiane con Wanted. Diretto da Tizza Covi e Rainer Frimmel (LA PIVELLINA), il film vede protagonista appunto Vera Gemma nei panni di se stessa, una donna non troppo felice, ma dal cuore d'oro, che vive tra provini finiti male, uomini che la sfruttano, acquisti nei negozi di lusso e amicizie piene di affinità, come quella con Asia Argento. Cappello western d'ordinanza sempre in testa, Vera sembra avere come unica mission la ricerca della sua identità. Quando il suo autista investe un bambino di otto anni e lo ferisce in una zona periferica di Roma, la donna, piena di sensi di colpa, inizia con lui e suo padre un'intensa relazione. Ma presto si renderà conto che, nonostante tutta la sua buona volontà, c'è sempre qualcuno pronto ad approfittarsi della sua generosità. Sono veri i provini falliti del film? "Sì certo. C'è di vero che non mi hanno mai presa. C'era sempre un 'ma' nei miei provini, qualcosa che non andava" dice Vera Gemma che ha recitato a teatro, in serie tv e film come La sindrome di Stendhal e Il cartaio di Dario Argento e, dal 2019, è una presenza fissa in alcuni reality. Ha mai smesso di sognare? "No, perché sono una combattente. Ho scoperto che ci sono altri modi per poter essere artista. Sono stata così spogliarellista a Los Angeles e anche domatrice di leoni e tigri. Insomma non mi sono fatta mancare nulla. Sono andata poi all'Isola dei famosi - sottolinea - per mostrare di avere coraggio. Sì, è vero, avevo fame come tutti gli altri, ma non mi sono mai lamentata. Sapevo che quella fame sarebbe finita presto e poi stavo lavorando, mi stavano pagando. Perché allora lamentarsi come facevano tutti?". Tra i suoi difetti, ammette, "quello di avere sempre il bisogno di volermi più bene, di avere voglia di conquistare come di essere amata. Ultimamente, va detto, mi sento meno brutta, mi accetto di più e mi accorgo anche di piacere agli uomini. Per tutta la vita ho avuto invece il senso di colpa di non essere bella come mio padre, ma non tutti possono essere all'altezza di un modello ideale". Come l'ha cambiata questo film? "Il fatto che per la prima volta mi sono messa completamente a nudo, senza nessun pudore e non avendo paura di far vedere che mi metto l'extension e che mi sono rifatta". Quando le hanno proposto il progetto di VERA cosa ha pensato? "Non mi fidavo. La prima reazione è stata 'Non ho una lira, non ho soldi per questo film'. Ma la regista mi ha convinto subito dicendomi: 'Vera, i soldi li abbiamo trovati noi e abbiamo già una produzione e ti paghiamo anche per il tuo lavoro'".

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