(ANSA) - JESI, 21 MAR - L'opera "Icona 1943 - Le tute blu
contro la guerra" di Mario Sasso, tra massimi esponenti della
videoarte italiana, è stata recuperata e restaurata
dall'Istituto Gramsci Marche Jesi Vallesina, che la presenterà
sabato 25 marzo a Palazzo Pianetti di Jesi (Ancona). Il quadro è
stato rinvenuto in pessime condizioni nella locale Casa del
Popolo: si trovava originariamente nella sede del Pci di piazza
Indipendenza. E' stata affidata all'Officina Capitani e alla
restauratrice Oriana Capitani; al restauro ha contribuito anche
la Fondazione Primo Maggio.
Originario di Staffolo (Ancona) dove è nato nel 1934, e
cresciuto a Jesi, Mario Sasso è considerato un vero pioniere ed
apripista delle ricerche espressive nel campo delle tecnologie
avanzate. Al 1958 risale la sua prima collaborazione, come
grafico, con la Rai. Due anni dopo firma la sua prima sigla
televisiva per il programma "Non è mai troppo tardi" di Alberto
Manzi. La sua indole di sperimentatore lo porta a far procedere
parallelamente la ricerca pittorica, quella della progettazione
grafica e quella legata alle nuove tecnologie. Dagli anni
Ottanta mescola pittura e video dando vita ad un genere
particolare di pittura elettronica in movimento.
Nel 1990 ha vinto il Nika d'Oro al Festival di Linz, nel
1995 il Premio Lombardia al Festival d'Arte Elettronica di
Locarno e nel 1998 il prestigioso Premio Guggenheim grazie alla
"Torre delle Trilogie". La sua opera "Icona 1943 - Le tute blu
contro la guerra", recuperata a Jesi, si ispira a una foto di
epoca fascista che ritrae gli operai di Sesto San Giovanni
durante uno sciopero. Con l'aggiunta delle ciminiere sullo
sfondo, la foto divenne il simbolo delle proteste operaie del
marzo 1943, avvenute prima a Torino, alla Fiat, poi a Milano,
inizialmente alla Falck Concordia. (ANSA).
Istituto Gramsci di Jesi restaura opera videoartista Mario Sasso
Da pioniere videoarte un tributo a "Tute blu contro la guerra"
