Il 20 maggio in Slovacchia nella
Galleria d'Arte a Zilina viene inaugurata la mostra
dell'artista Corrado Cagli, organizzata dall'Istituto Italiano
di Cultura di Bratislava e dal Centro d'Arte Spaziotempo di
Firenze, in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia in
Slovacchia.
Le opere di Cagli esposte presentano in particolare il legame
dell'artista, che ha lavorato per il cinema e il teatro e si è
interessato di filosofia, con la psicoanalisi. Con altri pittori
come, Giuseppe Capogrossi e Emanuele Cavalli, Cagli ha fatto
parte del un gruppo della Scuola Romana. Le sue opere sono
state esposte alla Galleria d'Arte di Roma alla Triennale di
Milano, alla Biennale di Venezia e a Firenze. Alla fine degli
anni Trenta l'artista espose anche a New York dove aveva trovato
rifugio a causa dell'inasprirsi delle leggi razziali che lo
mettevano in pericolo in Italia per le sue origini ebraiche. Nel
1941 divenuto cittadino USA, si arruolò nell'esercito americano
e partecipò alla guerra in Europa, entrando anche nel campo di
concentramento di Buchenwald, esperienza che gli ispirò una
serie di drammatici disegni. Dopo la fine della II Guerra
Mondiale Cagli tornò a Roma, dove sperimentò i suoi lavori
informali. Nel 1946 vinse il premio Guggenheim, e nel 1954 il
premio Marzotto. I suoi quadri si trovano in importanti
collezioni pubbliche in Italia e nel mondo ma sono stati anche
collezionati da divi di Hollywood, tra gli altri Vincent Price.
"Corrado Cagli è stato un simbolo del XX secolo, passato
attraverso le avanguardie, le persecuzioni razziali, due guerre
mondiali, di cui una anche come soldato arruolato nell'esercito
americano - spiega Marco Gerbi dell'Istituto Italiano di Cultura
di Bratislava - E' stato sempre in contatto con artisti e
intellettuali di vari Paesi ed ha preso parte, ben quattro
volte, alla Biennale di Venezia".
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