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Cinque famiglie stroncate nell'incidente della funivia

Chi sono le vittime. Distrutta un'intera famiglia israeliana: i loro funerali si terranno in Israele. Eitan è rimasto solo. Una figlia rimpiange il padre non cui non potrà più parlare. Mattia,per i compagni è un angelo

La tragedia della funivia del Mottarone ha colpito cinque famiglie, tre residenti in Lombardia, una in Emilia-Romagna e una in Calabria.

Le vittime

- Biran Amit, nato in Israele il 2 febbraio 1991 e residente a Pavia

- Peleg Tal, nata in Israele il 13 agosto 1994 e residente a Pavia

- Biran Tom, nato a Pavia il 16 marzo 2019 e residente a Pavia

- Cohen Konisky Barbara, nata in Israele l'11 febbraio del 1950

- Cohen Itshak, nato in Israele il 17 novembre 1939

- Shahaisavandi Mohammadreza, nato in Iran il 25 agosto 1998, residente a Diamante (Cosenza)

- Cosentino Serena, nata a Belvedere Marittimo (Cosenza) il 4 maggio del 1994 e residente a Diamante (Cosenza)

- Malnati Silvia, nata a Varese il 7 luglio del 1994, residente a Varese

- Merlo Alessandro, nato a Varese il 13 aprile del 1992, residente a Varese

- Zorloni Vittorio nato a Seregno, Milano, l'8 settembre del 1966, residente a Vedano Olona (Varese)

- Elisabetta Persanini, nata nel 1983. Morto anche il piccolo figlio di 5 anni, dopo essere stato trasportato a Torino

- Gasparro Angelo Vito, nato a Bari il 24 aprile 1976, residente a Castel San Giovanni (Piacenza)

- Pistolato Roberta, nata a Bari il 23 maggio del 1981, residente a Castel San Giovanni (Piacenza)

Secondo quando risulta dall'elenco delle vittime, il bambino che è ancora ricoverato all'ospedale infantile di Torino è il figlio della coppia israeliana, anche lui di 5 anni.

Roberta Pistolato, 40 anni compiuti ieri, e Angelo Vito Gasparro, 45, erano coniugi residenti nel Piacentino, entrambi originari di Bari. La coppia, da tempo a Castelsangiovanni, si trovava in gita al lago Maggiore per festeggiare il compleanno di lei. La famiglia in Puglia però non ha più avuto sue notizie dalle 11, quando la 40/enne ha inviato alla sorella l'ultimo sms: "Stiamo salendo in funivia". Roberta era fresca di studi in Medicina e lavorava come guardia medica alla Asl di Piacenza.

Silvia Malnati, 27 anni, e Alessandro Merlo, di 29, erano due fidanzati di Varese. Silvia Malnati era impiegata nel negozio di cosmetica "Kiko" a Milano. Appassionati di natura, mare e montagna, erano partiti insieme per una gita fuori porta, forse la prima al termine del lungo anno di privazioni ed avevano scelto la montagna che si erge tra il Lago Maggiore e il Lago d'Orta. Occhi pieni di lacrime e voce rotta per l'emozione nel negozio di make up di Kiko, all'interno del centro commerciale Belfiore di Varese, dove fino a poche settimane fa aveva lavorato Silvia . "Abbiamo lavorato insieme 6 anni ma non eravamo solo colleghe, condividevamo tutto, anche molto del nostro tempo libero - ha raccontato Monica - Un gruppo di amiche che si conosceva da anni, lei era travolgente, sempre sorridente e sempre pronta a nuove avventure, proiettata sul futuro, l'avevo sentito l'ultima volta pochi giorni fa, ci mancherà tantissimo". "Sapevamo che questo per lei era solo un lavoro temporaneo per aiutarsi a pagare gli studi e che appena laureata avrebbe cercato altro - ha detto ancora l'ex collega - E così ha fatto ma abbiamo continuato a frequentarci, l'avevo sentita pochi giorni fa, e quando ieri sera tra noi amici ha cominciato a girare la voce che ci fossero lei e Alessandro tra le vittime non volevo crederci, non riesco ad aggiungere altro, è troppo terribile morire così ".

Serena Cosentino, la ragazza di 27 anni, di Diamante, da alcuni mesi si era trasferita a Verbania dove aveva vinto un concorso come borsista di ricerca al Cnr Istituto di Ricerca sulle Acque prendendo servizio il 15 marzo. In precedenza aveva studiato alla Sapienza di Roma. Nell'incidente è morto anche il fidanzato Mohammadreza Shahaisavandi (23), iraniano. Anche lui risulta residente a Diamante, ma viveva a Roma dove studiava. Il ragazzo era andato a trovare la fidanza a Verbania e insieme erano andati a fare una gita sul Mottarone. Serena aveva compiuto gli anni il 4 maggio.

Una intera famiglia di origini israeliane, residente a Pavia, padre, madre e due figli, è stata quasi completamente distrutta nell'incidente. Nell'elenco delle vittime figurano infatti Amit Biran, 30 anni, residente a Pavia, la moglie Tal Peleg, 26 anni, e il figlio Tom, 2 anni. L'altro figlio della coppia, che era insieme a loro, è stato trasportato in gravissime condizioni all'ospedale Regina Margherita di Torino ma non si sa ancora se sia il bambino sopravvissuto. E ci sono anche i bisnonni della famiglia. Itshak Cohen, 82 anni, e la moglie Barbara Cohen Konisky, 70 anni. Erano arrivati da alcuni giorni a Pavia per trovare i loro parenti. Si erano recati tutti in Piemonte per una gita al Mottarone.  "Non sarà una mattina come le altre. Perché non ci sarà il tuo sorriso rassicurante all'ingresso della scuola Amit, ad accogliere noi e tutti i bambini e bambine. Lo facevi tutti i giorni, all'entrata e all'uscita, con quello sguardo buono di chi donava sicurezza. Perché tu, sempre vestito elegante, davi sicurezza agli altri". Così Daniele Marzano, sui social del suo blog 'Guida senza patente', ricorda Amit Biran, morto insieme alla moglie, al figlio Tom, ai due nonni di lei, e agli altri passeggeri presenti sulla cabina della funivia crollata ieri. Incidente in cui l'unico sopravvissuto è l'altro figlio di Amit, Eitan. Daniele e sua moglie, genitori di tre bambini, incrociavano Amit - racconta il blogger - tutti i giorni, all'entrata e all'uscita da scuola dei figli. "Certamente - prosegue il lungo post, con centinaia di commenti addolorati e di cordoglio e sostegno a distanza per il piccolo Eitan - donavi sicurezza anche alla tua famiglia, a tua moglie Tal e ai tuoi due figli. Non si può morire su una funivia mentre si fa una gita spensierata. Con i nonni che arrivano da Israele per godersi i nipotini". "Non doveva andare così Amit e troppe persone che ti volevano bene - si legge ancora sulla pagina Facebook del blog dedicato all'essere genitori - non se ne fanno una ragione. Neppure noi. Non ha senso. Che la terra sia lieve a te, a tua moglie Tal, al piccolo Tom e anche ai suoi nonni volati in cielo. Che possiate donare forza da lassù ad Eitan l'unico sopravvissuto a questa tragedia senza senso. Lui piccolo scricciolo lotta in ospedale e non sa ancora quello che è successo. A 5 anni nessuno dovrebbe vivere una cosa così. A 5 anni nessuno dovrebbe piangere i propri cari. Non sarà solo perché c'è una comunità di persone che oggi piange e domani troverà la forza per aiutarlo. Lo faremo anche noi come si potrà. Perché siamo tutti una grande famiglia in questo mondo, uniti da uno straordinario ma a volte ignobile destino". "Questa mattina a scuola si sentiva che c'era un clima dimesso, so che in tanti - racconta Daniele - si stanno organizzando e attivando per dare una mano alla famiglia, così come i tanti che hanno letto il post e mi chiedono come aiutare". 

C'è anche la famiglia di Vittorio Zorloni, del '66, residente a Vedano Olona (Varese). A bordo della funivia c'era anche Elisabetta Persanini, nata nel 1983, e il loro piccolo figlio di 5 anni, Mattia che è morto dopo essere stato trasportato a Torino. Un angelo che vola da solo sopra gli amichetti. Così i compagni della scuola materna dell'istituto omnicomprensivo Silvio Pellico hanno raffigurato Mattia Zorloni, il bimbo di 5 anni morto insieme ai genitori, aiutati dalle loro maestre a capire ed elaborare il lutto atroce che ha colpito la loro comunità attraverso i disegni. "Molti di loro sapevano già e abbiamo pensato che fosse il caso di accompagnarli in questo momento - ha spiegato la dirigente scolastica Paola Tadiello - Le maestre hanno parlato con loro, raccolto i loro pensieri e quindi li hanno invitati a fare dei disegni per Mattia". Quasi tutti lo hanno immaginato mentre vola in cielo, qualcuno con il suo animaletto preferito, un coniglietto. Oggi la figlia di Zorloni, nata da una precedente relazione del padre, ha ricordato le difficoltà

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