Il Teatro Massimo di Palermo torna
alla normalità, pubblico in sala, orchestra in buca e cantanti
tamponati ogni giorno per "Carmen" di Bizet, al debutto il 17
settembre alle 20,00, per poco più di 600 spettatori. Carmen è
la celebre epopea di una donna divenuta un'icona di libertà,
ritenuta oltraggiosa al suo nascere, nel 1875. Difficile per gli
impresari trovare una cantante disposta a rappresentare una
donna allora etichettata "dai facili costumi" e che oggi invece
incarna il mito della seduzione e della libertà. E' un'opera che
ha girato tra i più importanti teatri d'Europa, coprodotta dal
Massimo con il Gran Teatre di Barcellona, il Regio di Torino e
La Fenice di Venezia. Sul podio Omer Meir Wellber restituirà una
partitura asciutta, senza nessuna concessione al folklore, alla
tradizione di una Carmen finanche troppo spagnola e gitana,
aiutato in questo dalla collaudata regia di Callixto Bieito che
pone l'azione in un deserto povero e degradato, con una cabina
telefonica e tre Mercedes che entrano in scena a disposizione
dei gitani. Carmen è una giovanissima ragazza che sfida la
morte, sfida le ire del sergente don José, la sua gelosia, e
intende offrire le sue grazie prima al sergente perché la
liberi, dopo essere stata arrestata, e poi al torero Escamillo.
Ma Carmen ha dimenticato di vivere in un mondo violento dove la
legge è sconosciuta, dove persino l'amore non ha regole e lo
canta in faccia a don José, lo avverte. "Stai attento a te" è il
refrain della bella gitana, interpretata da Annalisa Stroppa,
mezzosoprano che in questo ruolo ha riscosso un grande successo.
" Quei chiaroscuri che la vocalità di Carmen richiede- dice la
Stroppa- sono le stesse contraddizioni del suo carattere.
Libera, cocciuta, seducente come nessun'altra, ma anche fragile,
aveva sperato che Don José potesse completarla, ma lui è
dilaniato tra la famiglia, la legge e l'amore per la bella
gitana. Sappiamo bene quanto la storia di Carmen sia tristemente
attuale, è una ragazza che muore accoltellata perché vuole
lasciare il suo uomo. Ma in questo caso io desidero dedicare
questo debutto a tutte le donne dell'Afghanistan, cui hanno
tolto la libertà, la volontà e la musica. Un paese che elimina
la musica, toglie il fiato, è inconcepibile."
Omer meir Wellber dirige a memoria, vista la lunga
consuetudine con l'opera di Bizet, che ha cominciato a studiare
quando aveva 8 anni, era assistente di Baremboin alla Scala per
la Carmen che aveva la regia di Emma Dante. La ripresa della
regia è di Alexander Edtbauer, le scene di Alfons Flores, i
costumi di Mercé Paloma. Micaela è Ruth Iniesta, Don José è
Jean-Francois Borras, Escamillo è Bogdan Baciu. Resta in scena
fino al 22 settembre.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA