La polizia di Catania sta
sequestrando beni immobili ed imprese commerciali del valore di
alcuni milioni di euro, riconducibili a esponenti apicali di un
noto clan. La misura di prevenzione patrimoniale disposta dal
Tribunale di Catania, su proposta del Procuratore e del
Questore. Il provvedimento riguarda beni per 2,5 milioni di euro
riconducibili a Giuseppe Salvatore Lombardo, di 55 anni, e al
figlio Salvuccio Junior, di 28, entrambi indicati come esponenti
di spicco, con ruoli apicali, del clan Cappello e legati da
diretti rapporti di parentela con il capostipite della stessa
cosca, il capomafia Salvatore Cappello. Il sequestro ai fini
della confisca ha riguardato: 5 immobili a Catania, tra cui una
lussuosa villa in località Ippocampo di Mare; un maneggio
abusivo; sette rapporti finanziari e due imprese individuali
commerciali, di cui una nel settore della torrefazione e nel
commercio del caffè ed una attiva nel settore del commercio dei
fiori nell'area davanti il cimitero monumentale di Catania e
storicamente gestita dalla famiglia Lombardo, detto per questo
'U ciuraru' (il fioraio) La "pericolosità sociale" dei due,
sottolinea la Procura in una nota, è "stata ricavata dai loro
innumerevoli precedenti di polizia e dalle condanne definitive
anche per associazione mafiosa". Le indagini e gli accertamenti
"patrimonialisti" della Divisione Anticrimine e della Squadra
Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica, oltre ad
"avere delineato un solido quadro probatorio ed evidenziato
l'attuale e qualificata pericolosità sociale dei due", hanno
anche consentito di "verificare le loro posizioni economiche,
permettendo di individuare anche cespiti patrimoniali e attività
commerciali oggetto di intestazione fittizia, acquisiti
attraverso il reimpiego di danaro proveniente dalle loro
attività illecite". Il Tribunale recependo la proposta congiunta
del Procuratore e del Questore di Catania, ha ritenuto che i
Lombardo, padre e figlio, "in quanto soggetti 'socialmente
pericolosi', abbiano ricavato vantaggi economici dai traffici
illeciti cui erano dediti e che i beni acquisiti, viziati da
un'apprensione illecita genetica, siano stati sottratti al
circuito dell'economia legale".
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