Il comandante generale dei
carabinieri Teo Luzi accompagnato dal presidente della Corte
d'Appello di Palermo Matteo Frasca ha visitato il "bunkerino"
del palazzo di Giustizia di Palermo, il museo allestito nelle
stanze in cui lavorarono i giudici Paolo Borsellino e Giovanni
Falcone e dove sono conservati fotografie, manoscritti,
fascicoli giudiziari, macchine da scrivere e i primi strumenti
informatici utilizzati dai magistrati del pool antimafia.
Alla visita erano presenti il neo procuratore di Palermo
Maurizio De Lucia, e il procuratore generale Lia Sava.
"Anche oggi come allora bisogna individuare gli affari dei clan.
E mai come oggi, con i tanti soldi del Pnrr che stanno
arrivando, questo aspetto gioca un ruolo importante", ha detto
Luzi. "Oggi sono fiducioso perché la capacità di affrontare un
fenomeno che è complesso e invasivo per sua natura c'è tutta -
ha aggiunto - Siamo molto attenti al Pnrr perché sono miliardi
che fanno gola a tanti sia su un piano preventivo, attraverso
tutta una serie di attività svolte dalle prefetture, sia un
piano più propriamente investigativo. In merito già ci sono
delle indagini importanti a livello nazionale e non solo in
Sicilia".
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