Il caldo anomalo, che a maggio ha
compromesso la fioritura, e il deficit idrico hanno creato le
condizioni per un'annata di poca 'carica' delle olive destinate
alla produzione del rinomato olio dop Monti iblei, determinando
un calo della produzione del 20 per cento in meno rispetto ai
numeri dello scorso anno, una quantità ridotta ma di eccelsa
qualità.
"E' una stagione anomala - spiega il presidente del Consorzio di
tutela, Giuseppe Arezzo - ma ci sono tutte le condizioni per una
produzione a livello qualitativo superiore alle attese. Siamo
certi che anche quest'anno i nostri produttori saranno in grado
di produrre un olio straordinario, destinato in buona parte al
mercato estero. Per l'export si stanno aprendo scenari
interessanti e ci sono buone ragioni per continuare a essere
ottimisti".
In alcune aree del territorio, vicino al mare, la raccolta sarà
anticipata di qualche settimana. Le reti sono state già
posizionate sotto gli alberi - commenta Arezzo - per l'inizio
della raccolta".
Non ci sono però solo note positive, conclude il Consorzio,
sottolineando come l'aumento dei costi dell'energia "avrà
effetti devastanti anche sulla filiera dell'olio. Il rincaro
dell'energia si abbatte sui costi di produzione come quello per
gli imballaggi, dal vetro per le bottiglie fino al legno per i
pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti".
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