E' morto ieri a Palermo, all'età
di 61 anni, il professor Bruno Celano, docente di Filosofia del
diritto a Giurisprudenza, che nei prossimi giorni organizzerà un
incontro per ricordare lo studioso. Tra i suoi testi più
importanti, "La teoria del diritto di Hans Kelsen", del 1999, e
"I diritti nello stato costituzionale", del 2013, entrambi
pubblicati da Il Mulino. Nel 2021, edito da Giappichelli, è
uscita la seconda edizione del suo manuale "Lezioni di filosofia
del diritto", e lo scorso lunedì, in Spagna, un volume che
raccoglie alcuni suoi articoli, libro che non è riuscito a
vedere.
I colleghi del suo dipartimento hanno pubblicato un ricordo
di Celano sul sito di UniPa, rimarcando il carattere tenace
dello studioso, che nonostante la malattia "non ha mai smesso di
fare progetti per il futuro. Qualche giorno fa aveva presentato
la richiesta di un anno sabbatico per dedicarsi a una ricerca
sul paradosso della nomodinamica, paradosso che aveva già
individuato e discusso in alcuni scritti precedenti".
"Bruno Celano - ricorda il professor Piero Violante -
mostrava la sua fermezza teorica e la sua inconciliabilità con
l'approssimazione, la trasandatezza concettuale".
Spiazzante un suo articolo del 2019, "Apologia del libero
mercato", scritto con Clelia Bartoli sulla Rivista di filosofia
del diritto di UniPa. Un testo sul mercato dell'usato nel
quartiere palermitano dell'Albergheria, dove "quelli che vendono
e che comprano sono tra i cittadini più poveri e
marginalizzati".
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