Ricorre oggi il centenario della
nascita di Salvatore Lauricella, più volte Ministro, presidente
del PSI durante la Segreteria di Bettino Craxi e presidente
dell'Assemblea Regionale siciliana, morto nel 1996.
Nato a Ravanusa (AG) il 18 maggio 1922, si laurea in
Giurisprudenza e durante la Seconda Guerra mondiale viene fatto
prigioniero dai tedeschi. Tornato in Sicilia a piedi, si iscrive
al Psi nel 1944 e si impegna nelle lotte a sostegno dei
contadini, organizza la Camera del Lavoro e ne diventa
segretario combattendo per l'occupazione delle terre incolte da
assegnare ai contadini. Diventa Sindaco di Ravanusa a soli 24
anni: lo rimarrà fino al 1990.
Tra il 1960 e il 1961, da Segretario regionale del PSI,
Lauricella promuove e realizza in Sicilia il primo governo (alla
Regione) di centrosinistra italiano, segnando la fine del
milazzismo. Nel 1963, Lauricella viene eletto per la prima volta
alla Camera, Nel 1969 viene nominato Ministro della Ricerca
Scientifica e nel 1970 Ministro dei Lavori Pubblici.
Dal 1981 al 1991, per due legislature, ricoprirà la carica di
Presidente dell'Assemblea regionale siciliana. In questi anni,
oltre a rilanciare un progetto socialista per l'autonomia degli
anni 80, lavora all'idea di una politica euro mediterranea, in
cui la Sicilia, al centro del Mediterraneo, dovesse svolgere il
ruolo di ponte tra l'Europa e i Paesi che si affacciano sul Mare
nostrum.
Molto legato nel PSI a Nenni e poi a De Martino, con Craxi
ebbe un rapporto tormentato anche se segnato dalla reciproca
stima e considerazione.
Sempre membro della Direzione nazionale del PSI, ricoprì anche
la carica di Presidente del Comitato centrale e poi, fino agli
ultimi anni, di Presidente dell'Assemblea nazionale del partito.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA