Un protocollo di
cooperazione per riutilizzare i sottoprodotti della lavorazione
del pesce è stato avviato a Mazara del Vallo nell'ambito della X
edizione di 'Blue Sea Land'. La cooperazione sarà avviata tra il
Distretto Cosvap, enti di ricerca e aziende europee con
esperienza consolidata nel settore e vedrà l'istituzione di un
gruppo di lavoro composto dagli esperti intervenuti, che guiderà
le imprese siciliane che già operano nella trasformazione dei
prodotti ittici in un percorso di valorizzazione e del
riutilizzo dei sottoprodotti, che rientrano nella categoria dei
rifiuti speciali e vanno smaltiti dalle imprese anche con un
costo.
Tuttavia le frazioni residue della lavorazione contengono una
quantità significativa di composti e ingredienti bioattivi che
possono essere utilizzati in molteplici settori industriali
(farmaceutico, cosmetico, nutraceutico), con benefici sia per
l'ambiente che per le imprese che ne possono avere un ritorno
economico e anche in termini di immagine agli occhi dei
consumatori. E' questo un aspetto della blue economy del quale
se ne è parlato al 'Blue Sea Land', in corso a Mazara del Vallo.
Il workshop, coordinato da Concetta Messina dell'Università di
Palermo e componente dell'Osservatorio della pesca del Distretto
Cosvap, ha coinvolto le principali eccellenze europee di ricerca
e sviluppo operanti in questo ambito, per avviare un percorso di
collaborazione con le imprese del Distretto.
L'obiettivo è quello di ridurre la produzione dei residui
derivanti dalla lavorazione del pesce. "Abbiamo già studiato la
filiera dell'acquacoltura e quella del gambero rosso - ha detto
Messina - e abbiamo ottenuto un importante risultato: dai
sottoprodotti della lavorazione di queste specie ittiche si può
recuperare olio di pesce e antiossidanti". Da qui l'interesse
dell'industria farmaceutica e non solo.
Il settore del recupero e utilizzo dei sottoprodotti è già
ben rodato in alcune Paesi europei come la Francia, la Danimarca
e l'Islanda ed esperti di questi paesi hanno raccontato le loro
esperienze.
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