Solo quattro regioni su 20 ancora
sotto i livelli occupazionali pre-pandemia delle imprese, in
Italia in un anno 533.930 addetti in più (+196.737 nell'ultimo
trimestre). Prime per crescita occupazionale delle aziende
Sicilia, Sardegna e Abruzzo. Emerge da un'indagine effettuata
dalla Camera di Commercio dell'Umbria, che presenta il quadro di
tutte le regioni italiane, su dati del Sistema Camerale.
Nel dettaglio la Sardegna presenta un +4,82% tra il primo
trimestre 2021 e lo stesso periodo del 2022 passando da 372.279
addetti a 390.213, con 17.934 lavoratori in più. Cresce "solo"
dello 0,2% invece la differenza tra l'ultimo semestre 2021 e il
primo del 2022 (+807 lavoratori). Se si guarda all'anno
precedente alla pandemia l'incremento è stato di 7.275 addetti
(+1,9%).
"Dati occupazionali buoni, a livello annuale come a livello
congiunturale, sia per l'Italia che per l'Umbria - afferma
Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio
dell'Umbria - Dimostrano la vitalità delle imprese e la
mobilitazione per cogliere una fase di ripresa, trainata anche
dalle prospettive del Pnrr. Ma prima di cantare vittoria sarà
bene attendere i dati dei prossimi trimestri, perché
l'inflazione all'8%, la disarticolazione di non poche filiere
produttive e di servizi, la relativa scarsità di materie prime
che non consente a molte imprese di lavorare a pieno regime -
tutti fattori che si sono aggravati da marzo con la guerra in
Ucraina - indubbiamente stanno pesando molto sulle prospettive
di crescita. Servono decisioni coraggiose, come il taglio del
cuneo fiscale sulle retribuzioni. Oltre ovviamente a un rispetto
puntuale del timing del Pnrr".
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