Una maschera bianca sul viso, per
ricordare che i lavoratori sono tutti uguali. E una maglietta
che recita "al lavoro sicuri". Davanti alla Prefettura di Bari,
decine di studenti e lavoratori si sono riuniti per un flashmob
organizzato da Cgil, Cisl e Uil provinciali per chiedere "più
attenzione alle istituzioni sul fenomeno delle morti sul
lavoro". Durante la manifestazione è stato osservato anche un
minuto di silenzio che, hanno spiegato i sindacati, "a volte
vale più di mille parole e denunce". In molti hanno mostrato
cartelli con su scritto "basta parole, servono i fatti". Azioni
concrete che i sindacati chiedono alla prefetta di Bari,
Antonella Bellomo, alla quale hanno chiesto un incontro.
"Uil ha iniziato da qualche anno una battaglia zero morti sul
lavoro - ha detto Stefania Verna, coordinatrice di Uil Bari -.
Siamo qui perché in una settimana, nella città metropolitana di
Bari, si sono verificate tre morti sul lavoro che io chiamo
omicidi".
Gigia Bucci, segretaria generale di Cgil Bari, ha evidenziato
che "tre morti in meno di una settimana è un dato che si
aggiunge a quello nazionale: nei primi due mesi del 2023 si sono
registrati circa cento incidenti sul lavoro mortali".
"Lavoro nero e precariato incidono molto sul fenomeno,
soprattutto nei cantieri. In Italia -ha aggiunto Giuseppe
Boccuzzi, segretario generale di Cisl Bari - mediamente ci sono
tre morti sul lavoro al giorno, nei cantieri c'è un decesso ogni
48 ore". "Nei cantieri - ha concluso - abbiamo una forte
emergenza di lavoro precario, di lavoro dequalificato. Le
imprese che sfruttano i lavoratori vanno estromesse dal
mercato".
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