Nei primi nove mesi del 2022
l'economia pugliese "ha continuato a crescere intensamente,
completando il recupero dei livelli produttivi persi a causa
della pandemia" ma a causa dell'inflazione e dell'incremento dei
costi di produzione la crescita ha rallentato. Lo rileva
l'aggiornamento congiunturale di Banca d'Italia "L'economia
della Puglia" presentato questa mattina a Bari dal direttore
Sergio Magarelli. Nel primo semestre del 2022 l'attività
economica è cresciuta del 5,6% "in lieve rallentamento rispetto
all'intero 2021 (6%)", si legge nel report. "Sulla base di
informazioni più aggiornate nel terzo trimestre la crescita
avrebbe ulteriormente decelerato". "Nel 2021 - scrive Banca
d'Italia - l'economia pugliese ha registrato una sensibile
crescita, estesa a tutti i principali settori, dopo il forte
calo dell'anno precedere". Invece, "nei primi mesi del 2022 la
ripresa ha perso slancio, risentendo del deciso aumento dei
prezzi dei beni energetici e di altre materie prime,
intensificatosi a seguito dello scoppio del conflitto in
Ucraina". Non solo: "Le aspettative - si legge - risentono però
dell'acuirsi nei mesi estivi dei rincari dell'energia e
prospettano un rallentamento delle vendite nel prossimo semestre
e un calo degli investimenti nel 2023, nonostante la spinta
attesa dagli incentivi previsti dal Pnrr".
"Nel rapporto - ha commentato Magarelli - viene rimarcata la
situazione, speriamo contingente, di grave e perdurante
incertezza. Questa situazione ha già provocato un certo
rallentamento nella crescita dell'economia, che pure nei primi
mesi del 2022 si era prospettata abbastanza vivace anche in
Puglia. Per il futuro le indicazioni non sono positive, le
prospettive di crescita hanno subito un grave rallentamento, una
battuta d'arresto. La crescita vissuta dalla Puglia ci permette
però di poter immaginare la regione protagonista di una ripresa,
probabilmente anche abbastanza efficace, per quanto riguarda non
solo la propria economia, ma anche quella del Mezzogiorno e
dell'intero Paese".
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