Ozmo, Gaia (Andrew Pisacane), David
Diavù Vecchiato e David Pompili sono i primi nomi degli artisti
che firmeranno i dieci murales su altrettante palazzine di
edilizia popolare nel quartiere San Paolo di Bari. L'obiettivo è
farne "il più grande museo condominiale d'Italia", per usare le
parole del segretario generale della fondazione 'Mecenate 90',
Ledo Prato che cura con il Comune il progetto 'QM - Quartiere
museo San Paolo', nato sulla scorta dell'esperienza del 'museo
condominiale' di Tor Marancia a Roma, ideato da Stefano
Antonelli, che è curatore artistico anche del progetto barese.
"Con questo intervento vogliamo accendere un faro di bellezza
e di arte su un quartiere della città da sempre considerato
periferia - ha spiegato il sindaco Antonio Decaro -. Oggi l'arte
urbana è a tutti gli effetti uno strumento di rigenerazione
urbana: i cittadini, le associazioni, le istituzioni e gli
street artist che qui non vengono a dipingere un murales sulla
facciata di un palazzo come farebbero su una tela bianca, ma
vengono a dipingere le storie del quartiere San Paolo, la vita
delle persone che lo abitano, i loro sogni e le loro paure".
"Sono convinto che con il programma 'Street Art' la Regione
Puglia possa vantare uno dei più incisivi interventi di
riqualificazione urbana sul panorama nazionale", ha detto
l'assessore regionale alla Cultura Massimo Bray.
Il progetto si articola in tre fasi: una indagine
quantitativa e qualitativa sul quartiere, sulla sua struttura e
composizione sociale. Nella prima metà di settembre, poi,
inizieranno i laboratori all'interno di una scuola, con il
coinvolgimento dei cittadini che abitano nelle dieci palazzine
individuate. Quindi la realizzazione delle opere, con il
coinvolgimento di dieci artisti, cinque del panorama
internazionale e nazionale e cinque locali da individuare
attraverso una call.
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