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Equo compenso: commercialisti, bene pdl per rinforzare norma

Luchetta (Ordine) in audizione su testi a esame Camera

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA, 12 MAG - Pollice in su del Consiglio nazionale dei commercialisti in merito a tutte le proposte di legge attualmente all'esame della Commissione Giustizia della Camera (dei deputati Giorgia Meloni di FdI, Jacopo Morrone della Lega e Andrea Mandelli di Fi, ndr) , giacché "prevedono un ampliamento più che significativo dell'ambito applicativo della disciplina dell'equo compenso, sia attraverso il superamento della nozione di cliente forte, sia tramite il riferimento a tipologie di accordo diverse dalle convenzioni unilateralmente predisposte".
    Ad esprimersi così il vicepresidente nazionale dell'Ordine Giorgio Luchetta, parlando di "un fatto molto positivo, con il quale si prende evidentemente atto che la normativa attualmente vigente non è in grado di garantire una reale e concreta tutela dell'equità del compenso professionale". I commercialisti italiani propongono di "estendere la disciplina a un qualsiasi accordo con un diverso committente, eliminando dunque qualsiasi riferimento alla natura o alla dimensione di quest'ultimo e auspicando che l'equo compenso possa tradursi in un compenso minimo obbligatorio, facendo riferimento ai parametri ministeriali". E, proprio in tema di parametri ministeriali, Luchetta, durante l'audizione di questo pomeriggio, ha evidenziato come occorra "predisporre distinti provvedimenti, che individuino i parametri specifici in relazione alla singola professione". (ANSA).
   

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