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CRV - Approfondimento danni provocati dalla Tempesta Vaia e ricostruzione nei territori colpiti

PressRelease

CRV - Approfondimento danni provocati dalla Tempesta Vaia e ricostruzione nei territori colpiti

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Oggi, in Quarta commissione

30 marzo 2023, 15:50

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 30 mar. 2023   - La Quarta commissione consiliare permanente, presieduta da Andrea Zanoni (Pd), vicepresidente Roberto Bet (Lega/LV), ha ospitato in audizione l’ing. Luca Soppelsa, Direttore della Direzione regionale Protezione civile, Sicurezza e Polizia locale, e l’ing. Vincenzo Artico, Direttore della Direzione regionale Difesa del Suolo, per acquisire un primo inquadramento generale dei danni provocati dalla Tempesta Vaia e della ricostruzione.

È iniziato così il nuovo filone di approfondimenti, legato alla Tempesta Vaia, ritenuto ora prioritario dai commissari, dopo quello degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.

Il Direttore Soppelsa, nel suo intervento, ha presentato le tre fasi in cui si è articolata la gestione dell’emergenza legata alla Tempesta Vaia: la prima, quella dell’emergenza vera e propria, è iniziata negli ultimi giorni di ottobre 2018, con l’allerta meteo, il verificarsi dell’evento e quindi con l’attivazione di tutte le risorse umane e operative disponibili; la seconda, di durata triennale, di natura commissariale, quindi non gestita dalla Regione ma dallo Stato (Commissario nominato Luca Zaia); la terza, che ha preso avvio a gennaio 2022, con il rientro all’ordinario e la gestione della parte post emergenziale, affidata proprio al dott. Soppelsa.

Si ricorda che i danni più gravi ai territori sono stati inferti nelle giornate del 29 e del 30 ottobre 2018. I problemi più gravi sono stati causati dall’interruzione della viabilità e dell’energia elettrica; molto profonde sono state le ferite inferte dal vento al patrimonio arboreo. In grave difficoltà è andata la rete idropotabile, nelle province di Belluno e Rovigo. Decisivo e risolutivo è stato l’intervento della Protezione civile.

L’ing. Artico ha invece illustrato la fase commissariale, con i diversi provvedimenti posti in essere. Il Direttore ha in particolare sottolineato come l’aspetto più grave è stato rappresentato dalla distruzione di tutte le infrastrutture, in un ambiente montano e con un clima ormai rigido. La Protezione civile ha quindi dovuto operare in un contesto molto difficile, ma sono state attivate tutte le strutture venete che avessero le migliori capacità realizzative (198 sono stati i soggetti attuatori coinvolti). Decisivi sono risultati i Piani di Protezione civile e le opere di mitigazione del rischio.

L’ingegnere ha portato due esempi degli interventi effettuati: la pulizia del Lago di Alleghe e la sistemazione dei Serrai di Sottoguda.

I danni totali diretti inferti dalla Tempesta Vaia sono stati quantificati in oltre 1 miliardo e 600 milioni di euro (dati ‘Fondo Solidarietà Unione europea’, che ha dato 68 milioni). Le risorse stanziate per il superamento del contesto critico sono state complessivamente 1.017.011.860,60 euro, suddivisi in tre annualità (2019, 2020 e 2021).

È stata sottolineata la velocità di realizzazione delle opere e dei pagamenti erogati (circa 517 milioni). Nessun contenzioso è stato aperto. 2 mila sono stati i cantieri avviati: decisiva è stata l’organizzazione ma anche la fiducia costruita attorno a tutti i soggetti attuatori.

Il presidente Zanoni ha plaudito “ai preziosi contributi offerti oggi dai Direttori regionali auditi”, e ha osservato che “dalle relazioni presentate è emerso il grande lavoro indubbiamente realizzato, in particolare per coordinare tutti i 198 soggetti attuatori coinvolti, peraltro in un contesto difficile. La gestione della Tempesta Vaia costituisce un’esperienza unica per un territorio così vasto”.

Anche il vicepresidente Bet ha sottolineato il grande spessore degli interventi dei Direttori regionali, evidenziando come “andrebbero approfondite le procedure normative seguite, anche in deroga al Codice degli Appalti, perché, a fronte di un miliardo di appalti, di fatto oggi non abbiamo casi di infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata. Nessun appalto è stato bloccato a causa di infiltrazioni. Il modello organizzativo di affidamento degli incarichi che il Veneto ha adottato è risultato quindi vincente e potrebbe essere preso ad esempio a livello nazionale per la gestione dei fondi legati al PNRR e dei grandi eventi, come le Olimpiadi invernali Milano- Cortina”.

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