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Press Release

COMUNICATO STAMPA - Responsabilità editoriale PRIMA PAGINA ITALIA

DOTT FABIO GINOPRELLI: COMBATTERE L’ACNE ATTRAVERSO UNA VARIA ED EFFICACE INNOVAZIONE TERAPEUTICA

Capita spesso di sentire parlare di acne, soprattutto tra i giovani poiché, questa malattia cronica della pelle, si presenta frequentemente durante l’età dello sviluppo e non solo. Essa ha, tuttavia, un’evoluzione benigna caratterizzata da un processo infiammatorio e si manifesta con molta evidenza sull’epidermide. Per combatterla, oggi, ritroviamo numerose terapie.

PRIMA PAGINA ITALIA

Video intervista

 

Dott. Ginoprelli cos’è l’acne volgare?                                                                     

 L’acne volgare, clinicamente è una infiammazione/infezione del follicolo pilo sebaceo, fisiologicamente è una manifestazione cutanea più o meno presente nei giovani che segna il passaggio dalla pubertà all’adolescenza. L’ acne può anche segnalare, in età adulta, delle alterazioni ormonali che si possono riflettere nelle donne in forme di tiroiditi o di micropolicistosi ovariche, ma può  anche  manifestarsi nei neonati a causa dell’influenza degli ormoni materni ancora presenti alla nascita o in età matura durante il passaggio in menopausa. In generale possiamo affermare che l’acne si manifesta in tutti i casi in cui nostri ormoni, per motivi vari, incluso lo stress per esempio, temporaneamente non sono nei range fisiologici.                                                                                   

 

Qual è la zona del corpo più colpita da questa infiammazione e quest’ultima quanto può perdurare nel tempo?

La zona del viso è solitamente la più colpita ma anche la parte alta del tronco (spalle schiena petto) è spesso interessata.

La durata dell’acne non trattata può variare da pochi mesi a qualche anno.

 

Come si manifesta?                                                              

Accompagnata sempre da una eccessiva produzione di sebo (cioè pelle grassa) può evidenziarsi con semplici comedoni ( i così detti  punti  neri e\o bianchi) o con papule e/o pustole, fino ad arrivare alle forme gravi come le nodulo-cistiche le quali, se non adeguatamente curate, lasciano segni cicatriziali ben visibili.

 

Per quale scopo avviene la produzione di sebo e dell’acne?  

Facciamo una premessa: Il sebo è la prima difesa che naturalmente la nostra pelle produce, specialmente sul viso, per difendersi dal freddo e dalle particelle chimiche e tossiche presenti nell’ambiente che ci circonda. Un’alterata produzione ormonale, e in particolare degli androgeni, causa una iperproduzione di sebo che unendosi ai corneociti, cioè alle nostre cellule cutanee,  formano  un tappo che occlude il follicolo pilifero (punto nero)  favorendo la proliferazione dei batteri (punto bianco) che normalmente sono presenti sulla nostra pelle. I batteri colonizzano e aumentano di numero creando dei processi infiammatori nel follicolo stesso, e successivamente le varie forme di acne su descritte.

 

Come si cura?                                                                                       

Le terapie per l’acne oggi fortunatamente sono molteplici e mirano ad eliminare questa fastidiosa patologia della pelle che può inficiare, specialmente negli adolescenti, la serenità psicologica.

La cura dell’acne inizia dalla detersione che deve essere la più delicata possibile. La cute deve essere pulita per affinità, asportando le impurità e il sebo in eccesso presenti, lasciando la pelle morbida e vellutata. Dopo la detersione non si deve mai avvertire la sensazione di cute asciutta e tirante perché, altrimenti, scatta “l’effetto rebound ” con una nuova ed eccessiva produzione di sebo che vanifica la detersione stessa.

I primi strumenti utili a combattere l’acne sono certamente le applicazioni domiciliari, soprattutto nelle fasi iniziali, attraverso l’utilizzo di creme seboregolatrici, comedolitiche, antisettiche contenenti principi attivi come acido azelaico, acido salicilico, benzoil perossido  .. etc. Questi strumenti sono utilizzati nelle forme acneiche lievi o comedoniche. In base all’evoluzione delle manifestazioni papulo-pustolose, vengono invece prescritte le creme a base di antibiotici topici, acido glicolico, acido piruvico, acido retinoico e suoi derivati e di recente creme formulate con probiotici, associati o meno a terapia antibiotica per bocca o a vaccini. Nelle forme di acne resistenti o gravi come la nodulo-cistica, l’isotretionina per via orale è la terapia più indicata

 

Dott Ginoprelli, esiste, secondo lei, una terapia topica domiciliare in grado di velocizzare i tempi di guarigione?                                                                                     

 Tra le varie terapie topiche domiciliari spicca, a mio avviso, per l’uso polivalente, una crema chiamata “ADENSPOT” e da me definita “spazzina”  formulata con acido piruvico acido salicilico e un estratto di arance rosse di Sicilia. Applicandola la sera da sola o in associazione con altre creme o farmaci per via orale, nella mia esperienza, è in grado di velocizzare la guarigione dell’acne e di evitare la formazione di esiti cicatriziali. L’Adenspot viene anche utilizzata nei trattamenti delle ipercromie cutanee di qualsiasi natura, in quanto opera come micropeeling quotidiano, lascia alla pelle trattata un colorito uniforme e donando luminosità.  

 

Quali terapie fisiche risultano essere oggi ancora più efficienti e, quindi, utilizzate con maggiore frequenza?

Oggi noi Dermatologi abbiamo in studio diverse armi che ci permettono sia di velocizzare la guarigione dell’acne, sia di migliorare gli eventuali esiti cicatriziali già formati. Personalmente, utilizzo e mi avvalgo, più frequentemente, di due tecniche: CmF , Red Peel ,  metodiche da me apprezzate per facilità di applicazione, sicurezza e celerità di successo.    

 

Come funzionano i questi trattamenti?                                                                                      

Il CMF è un apparecchio che produce campi magnetici a bassissima frequenza, con un notevole effetto antinfiammatorio/antibatterico e rinnovatore cellulare.  Il CMF, con una taratura differente e personalizzata delle onde magnetiche a bassissima frequenza, è utilizzato da tantissimi anni e in diversi ambiti: dai dentisti, in fisioterapia, nel mondo dello sport fino ad arrivare, da qualche anno a questa parte, anche in dermatologia.

Il Red Peel, invece, è un peeling chimico, unico bifasico al mondo per formulazione, creato e formulato in Sicilia sfruttando la meravigliosa “genetica” dell’isola.

Il peeling risulta essere il metodo più antico, creato appositamente per rinnovare, purificare e mantenere giovane la pelle; infatti, già dai tempi degli antichi Egizi se ne elogiavano i suoi benefici.

 

Qual è la sua composizione?                                                                             

Il Red Peel, costituito e applicato in 2 fasi, nasce dall’unione dell’acido piruvico, con alcuni potentissimi antiossidanti estratti dalle arance rosse presenti alle falde del vulcano Etna e dall’acido ialuronico unito al retinolo microincapsulato in ciclodestrine .

 

In conclusione Dottore, in caso di acne volgare, possiamo essere sicuri di una guarigione veloce e sicura tramite queste tecniche?                                                                                                              

Queste due metodiche ed altre, come ad esempio la terapia fotodinamica, sono adottate oggi dai noi dermatologici e sono diventate quasi indispensabili per la loro capacità di velocizzare e ottimizzare i risultati nei nostri pazienti acneici e quindi, arrivare presto ad una totale guarigione dell’acne in tutte le sue varie forme.

 

 

 

COMUNICATO STAMPA - Responsabilità editoriale PRIMA PAGINA ITALIA

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