(di Alice Fumis)
(ANSA) - TRIESTE, 22 APR - L'obiettivo del Governo è arrivare
al 30 giugno con lavori per 79 miliardi di euro collegati al
Pnrr. Una quota che corrisponde "a oltre il 40% delle risorse
europee". "Al 31 marzo i bandi e gli avvisi emanati, e già
conclusi o in corso, hanno superato quota 62 miliardi, quasi il
30% delle risorse che complessivamente dovremo investire in
questi anni - spiega il ministro per gli Affari regionali,
Mariastella Gelmini - Ciò rende credibile il fatto che al 30
giugno raggiungeremo la quota di 79 miliardi", in linea con gli
obiettivi del periodo. Prosegue dunque regolare la marcia del
Piano nazionale, anche se un suo adeguamento, in considerazione
della situazione internazionale, con la guerra in Ucraina e il
caro energia e materie prime, non è escluso.
Nel caso però non si tratterebbe di un mutamento radicale,
perché, come assicura Gelmini, "nella sostanza l'impianto del
Piano è confermato, soprattutto per quanto riguarda le riforme.
Rispetto allo scenario modificato a causa della guerra in
Ucraina, è chiaro che sul caro energia e materie prime il
Governo è al lavoro e non da oggi". L'ipotesi è un adeguamento
del Pnrr, come auspica il ministro per le Politiche agricole,
Stefano Patuanelli: "Il problema dei costi delle materie prime,
delle difficoltà di approvvigionamento e quindi del tempo di
attuazione del Piano sono variabili che mutano come muta il
contesto internazionale e credo sia necessario ragionare su come
rendere efficace la spesa del Pnrr".
L'occasione per fare il punto della situazione è la tappa a
Trieste del tour "Italia domani", il dialogo promosso dal
Governo sul Pnrr con il coinvolgendo dei territori. Fari accesi
dunque sul Friuli Venezia Giulia. Al momento la regione, afferma
Gelmini, "riceverà, per effetto del Pnrr, circa 1,3 miliardi",
con "il porto di Trieste che ha a disposizione circa 440
milioni". Per il governatore Massimiliano Fedriga questa diventa
un'opportunità per un nuovo modello sociale: "la Regione ha
fissato obiettivi chiari sulla sanità e sulla transizione
ecologica. Sulla sanità ha messo sul piatto 400 milioni propri
per ampliare le opportunità del Piano e sulla transizione
ecologica si è mossa in anticipo rispetto alla crisi ucraina,
per esempio attivando prima in Europa il progetto dell'Hydrogen
Valley, con il coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati".
Il Pnrr, osserva Patuanelli, "offre a Trieste gli importi più
alti pro capite rispetto a qualsiasi altra città italiana grazie
al forte investimento sulle infrastrutture portuali, segno che,
per il Governo e i Governi" precedenti "che hanno realizzato il
Pnrr, Trieste è il porto più importante italiano e deve
continuare a esserlo". Attenzione però ai prossimi mesi. "Mi
aspetto che le riforme che accompagnano il piano possano essere
completate. Mi preoccupa il passaggio di fine legislatura -
conclude il ministro - dove parlamento e forze politiche tendono
a puntualizzare le loro visioni e possono creare momenti di
maggiore tensione". (ANSA).