Protestano i 106 lavoratori della Alpi, azienda di
Baldichieri (Asti) dove si macella una media di 300 maiali
all'ora. Solo due sono italiani, gli altri rumeni, albanesi e
nord africani. Il gruppo Cm - la quinta in quattro anni -
vorrebbe applicare loro il contratto dei florovivaisti o
utilizzare il subappalto. Lunedì ci sarà un nuovo sciopero. La
vertenza è in stallo e hanno chiesto un incontro al presidente
della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
"Fanno un lavoro delicato, di tutela alimentare che
richiede alta professionalità. Svolgono una funzione sociale
importante perché controllano la qualità della carne e la salute
degli animali. E' anche un bell'esempio di integrazione di
immigrati. Non si può accettare il fatto che le imprese
utilizzino nei processi di riorganizzazione un supermarket
contrattuale o pensino di introdurre il subappalto per non avere
responsabilità che ha provocato le morti di Brandizzo.
Si pensa a pagare poco e sfruttare molto, così si preparano
infortuni e incidenti alimentari", spiega Giorgio Airaudo,
segretario generale della Cgil Piemonte.
"La nuova proprietà vorrebbe che i lavoratori per essere
riassunti dal primo settembre firmassero un accordo tombale
rinunciando a tutti i loro diritti. Questo comporterebbe un
compenso di 9,50 euro all'ora contro i 13 euro del contratto
alimentare. Inoltre con il passaggio al contratto agricolo se
venissero licenziati non avrebbero la disoccupazione Naspi e
neppure quella agricola che scatta dopo due anni di lavoro dal
momento che dovrebbero rinunciare ai diritti acquisiti tra i
quali l'anzianità" aggiunge Letizia Capparelli della Flai Cgil
di Asti.
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