Braccia incrociate
alla Ipat da questa notte, all'interno dello stabilimento
Gualapack di Castellazzo Bormida (Alessandria), con cancelli
presidiati dagli attivisti sindacali. Lo fa sapere in una nota
l'Adl Cobas, spiegando che si tratta dei dipendenti in appalto
che si occupano di logistica, ma si vedono applicare il
contratto delle pulizie con una paga base di poco superiore ai 7
euro lordi l'ora.
Le richieste sono già state esposte in due incontri, "del
tutto inconcludenti", cuiene spiegato, in cui si è parlato di
applicazione del Ccnl logistica, di turni da comunicare con un
anticipo necessario, dell'introduzione di ticket restaurant,
dello stop a contratti precari e "finti part time" e del
riconoscimento dei diritti sindacali negati. I Cobas chiedono
quinri un incontro risolutivo con l'Ipat e il committente
Gualapack.
"Fa impressione che i filantropi progressisti della famiglia
Guala - prosegue l'Adl Cobas - neanche vogliano incontrare donne
e uomini che lavorano all'interno dei loro stabilimenti e,
grazie ai quali, fanno profitti milionari".
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