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Giovani: Agenda 2030 'sconosciuta', preoccupa la ricerca del lavoro

Un'inchiesta di Università Salesiana e Ucsi

(ANSA) - ROMA, 13 OTT - I giovani in maggioranza (51,5%) non conoscono l'Agenda 2030 e i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile e ritengono che l'informazione non ne parli abbastanza. La Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università Salesiana e l'Ucsi (Unione Cattolica della Stampa Italiana) hanno realizzato una duplice ricerca che riguarda l'Agenda, per indagare la conoscenza che ne hanno i giovani e l'atteggiamento che hanno sviluppato nei suoi confronti e per interrogare il mondo dell'informazione sullo spazio che ad essa viene dato. I risultati dell'indagine e alcuni approfondimenti sono ora pubblicati nel volume "Pensare il futuro. I 17 obiettivi dell'Agenda visti dai giovani e raccontati dai giornalisti" (Ed Las 2021).
    Tra maggio e giugno 2021 è stato somministrato un questionario on line ai giovani di età compresa tra i 18 e i 32 anni: hanno risposto in 451, prevalentemente donne. Si informano prevalentemente sui social network, i telegiornali e il web, perché li considerano accessibili e aggiornati in tempo reale. E questo nonostante considerino più affidabili la stampa quotidiana e periodica, insieme alle tv all news e ai giornali radio. E, al di fuori degli strumenti di comunicazione, si fidano di più di ricerche scientifiche e scienziati, libri e docenti, parenti, amici e molto meno di politici e partiti, ma anche degli influencer.
    Nei giovani, il concetto di "sostenibilità" è connesso prima di tutto con le tematiche ambientali e, in secondo luogo, con quelle di tipo economico per finire, poi, con questioni più spiccatamente sociali, quali l'equità, la giustizia e la lotta alle disuguaglianze. I temi che più li interessano sono quelli che li toccano personalmente: Istruzione di qualità (indicato dal 49,2% di chi ha risposto al questionario), Salute e benessere (36,6%) e Parità di genere (29,4%). Sono convinti che responsabili dei problemi che oggi rendono insostenibile lo sviluppo siano prima di tutto il comportamento delle persone (8,97 punti su 10) ma quasi altrettanto la politica (8,89 su 10), seguiti dalle multinazionali (8,71), dalle guerre (8.57), dalla criminalità organizzata e dall'economia (che si trovano a pari merito con l'8,52). Sono disponibili a fare scelte personali di impegno quotidiano, soprattutto praticare correttamente la raccolta differenziata (9,09 su 10), evitare l'uso della plastica (8,89), se possibile muoversi in bicicletta (8.45), mangiare prodotti locali (8,44), utilizzate l'automobile il meno possibile e condividerla (8,39). Infine, le preoccupazioni per il futuro: la grande maggioranza (92%) si dichiara abbastanza o molto preoccupato per la possibilità di trovare (o mantenere) lavoro.
    Alla domanda su quanto, da 1 a 10, si parli nei media dei temi dell'Agenda 2030, mediamente i giovani hanno indicato una risposta piuttosto bassa: 4,45. All'interno della ricerca sono stati intervistati 9 direttori, 8 giornalisti e 7 fonti di informazione, per cercare di capire in che modo l'informazione si occupi dell'Agenda 2030. Gli obiettivi a cui si dà più spazio sono in genere energia, transizione ecologica, welfare, parità di genere, educazione. Ma mentre le testate laiche sembrano privilegiare i temi ambientali, quelle cattoliche segnalano come centrale il tema della povertà e delle disuguaglianze. I giornalisti sono piuttosto critici con le testate in cui lavorano: la maggior parte di loro (soprattutto quelli delle testate medio-piccole) ritiene che non si occupino sufficientemente dell'Agenda 2030. (ANSA).
   

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