Confindustria, interscambio Italia-Polonia a 32,6 miliardi
Ranalli, 'polacchi studiano l'italiano per lavorare in imprese'
07 settembre, 16:24
(ANSA) - KARPACZ, 07 SET - "L'interscambio tra Italia e
Polonia continua a crescere in maniera esponenziale, avendo
avuto solo una piccola debacle durante il periodo del Covid, al
punto che nel 2022 siamo arrivati a quasi 33 miliardi di euro
(32,6 mld secondo istituto statistico polacco Gus, ndr) di
interscambio più o meno sul 50% verso e dalla Polonia, con circa
2.700 aziende presenti sul territorio che danno lavoro a 100
mila persone, ed è una continua cavalcata". A dare la notizia è
il direttore generale di Confindustria Polonia, Alessandro
Saglio, che ha illustrato i dati nel corso del panel 'Promozione
del commercio nell'Europa Orientale e Centrale e le possibilità
di partnership con l'Italia' nel corso del 32/o Forum Economico
di Karpacz in Polonia.
"La nascita di Confindustria Polonia - ha aggiunto - che tra
le rappresentanze internazionali di Confindustria Est Europa è
tra le più giovani, però è anche una delle più forti non tanto
come associazione perchè siamo giovani, ma per quello che
rappresentiamo, appunto per questi 33 miliardi, è datata quattro
anni fa. Proviamo sempre di più a rappresentare un punto di
aiuto e supporto per le aziende italiane che vengono a investire
qui, per provare a continuare ponti e a creare occasioni di
integrazione, anche in considerazione della situazione
geopolitica che stiamo attraversando. Da tre anni abbiamo
pubblicato una 'Guida paese', un compendio come strumento di
supporto, un piccolo vademecum sia per le aziende che già sono
qui presenti, sia per chi vuole venire".
L'Incaricato d'Affari per l'Ambasciata Italiana a Varsavia,
Laura Ranalli, ha ricordato la storia di rapporti secolari tra i
due paesi, sottolineando poi che "in Polonia ci sono 17 cattedre
di italiano e in 400 scuole in cui si può studiare l'italiano".
"Abbiamo un esercito di ragazzi - ha precisato - i giovani che
poi assumono anche ruoli di responsabilità amano l'Italia e che
aspirano a lavorare con l'Italia. È molto bello che quando
facciamo incontri con gli studenti chiediamo il motivo per cui
studiano l'italiano, e questa cosa mi sorprende, ci dicono che
vogliono lavorare con le aziende italiane che sono qui". (ANSA).