Forum Karpacz, le migrazioni oltre la crisi ucraina
Corvino, 'non sprechiamo la best practice ucraina'
08 settembre, 09:29
(ANSA) - KARPACZ, 08 SET - "Creare un sistema di accoglienza
come quello attivato per gli ucraini potrebbe creare un ambiente
positivo per l'integrazione e la valorizzazione dei soggetti.
Questa best practice non deve andare sprecata: questo sarà
possibile se sostenuto da una società civile libera dalla paura
e con una volontà politica lungimirante". A sintetizzare il
dibattito sul tema 'Alla ricerca di una nuova casa - le
migrazioni nell'Europa di oggi' è la sociologa dell'Università
di Perugia, Isabella Corvino, che ha moderato un panel cui hanno
preso parte diversi docenti universitari provenienti da Spagna,
Lettonia e Lituania, e specialisti dall'Italia e Germania.
"Nell'ultimo anno l'attenzione mediatica e politica si è
concentrata sull'invasione ucraina - ha ricordato - mettendo in
ombra molte questioni che rimangono però attuali. I profughi
ucraini sono stati generalmente bene accolti e lo slancio
solidaristico a supporto di questa comunità è stato notevole,
potremmo anche dire senza precedenti. La particolare
composizione di questo flusso al femminile per quasi il 90% del
saldo e la vicinanza culturale hanno permesso il moltiplicarsi
di iniziative per l'ospitalità diffusa, cosa che non accade per
flussi provenienti da altre aree".
Solitamente parlare di migranti provoca nei paesi riceventi
un immediata tensione: sicurezza, emergenza, difesa, panico sono
tra le parole maggiormente presenti nello storytelling delle
migrazioni. "Nel migliore dei casi - ha sottolineato la Corvino
- si sente parlare di politiche per l'attrazione di migranti
specializzati, di risorse umane necessarie quanto un qualsiasi
strumento meccanico per far funzionare la macchina economica.
Alcuni paesi preferirebbero non ricevere migranti economici o
irregolari nascondendo dietro queste categorie una bassa
capacità di valorizzazione dei soggetti dovuta in parte a timori
identitari". (ANSA).