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Maltempo in Grecia, sale a quattro il bilancio delle vittime

Alluvioni in Bulgaria, almeno 4 morti e gravi distruzioni

07 settembre, 19:55

(ANSA) - ATENE/SOFIA, 07 SET - Un pastore di 49 anni è stato trovato senza vita nei pressi dell'insediamento di Petrotò, vicino alla città di Domokos, nella Grecia centrale. Si tratta della quarta vittima dell'ondata di maltempo "Daniel" che sta colpendo il Paese per il terzo giorno. L'uomo era dato per disperso da ieri, quando era uscito di casa nelle prime ore del mattino per occuparsi dei suoi animali, e non aveva più fatto ritorno. Il suo corpo è stato rinvenuto dai vigili del fuoco sotto a un fiume di detriti causato dalle alluvioni. Durante un briefing sull'emergenza, il ministro per la Crisi climatica e la Protezione civile Vassilis Kikilias ha annunciato che si cercano sei dispersi nei pressi di Agia Triada, vicino alla città di Karditsa, dove le forti piogge hanno allagato molti centri abitati.
    In Bulgaria dopo le gravi alluvioni di due giorni fa nelle regioni lungo il litorale meridionale del Mar Nero, la situazione si sta lentamente normalizzando e le autorità procedono alla valutazione dei danni. Nubifragi e piogge torrenziali hanno flagellato città e località di villeggiatura a sud di Burgas, colpiti in particolar modo alberghi e campeggi nella zona di Tsarevo. Qui il diluvio ha rovesciato 330 litri di pioggia su ogni metro quadro di superficie. Secondo gli ultimi dati è salito a quattro il numero delle vittime, due uomini e due donne. Risulta distrutto il ponte principale che collega Tsarevo con gli altri centri abitati. Secondo il premier Nikolay Denkov i danni arrecati alle infrastrutture ammonterebbero a decine di milioni di euro. Il governo risarcirà ogni famiglia colpita con circa 2mila euro per andare incontro alle necessità più urgenti. Reparti dell'esercito sono stati mobilitati per i lavori di ricostruzione. Secondo esperti citati da alcuni media di Sofia, le alluvioni a seguito dei fenomeni naturali sono state aggravate anche a causa del disboscamento abusivo nella vicina montagna e alla speculazione edilizia a seguito della quale si è proceduto alla costruzione di edifici in alcuni burroni sbarrati impedendo il naturale scorrimento delle acque verso il mare. (ANSA).
   

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