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Consiglio d'Europa, in Polonia non garantito equo processo

Tribunali non indipendenti, imparziali e istituiti per legge

23 novembre, 15:11
(ANSA) - STRASBURGO, 23 NOV - "La Polonia attualmente non sta rispettando l'obbligo che ha di garantire a tutti coloro che si trovano sotto la sua giurisdizione un equo processo da parte di un tribunale indipendente e imparziale istituito dalla legge". È quanto afferma la segretaria generale del Consiglio d'Europa, Marija Pejcinovic Buric, nel rapporto che ha redatto sul rispetto da parte di Varsavia della Convenzione europea dei diritti umani. La questione riguarda l'annosa questione delle riforme della magistratura portate avanti dal governo polacco sin dal 2015, e criticate anche dall'Unione europea.

Pejcinov Buric ha aperto lo scorso 7 dicembre una procedura speciale per valutare se il Paese stia rispettando gli obblighi che ha sottoscritto aderendo al Consiglio d'Europa. La procedura è stata avviata perché la Corte Costituzionale polacca si è espressa contro una sentenza della Corte europea dei diritti umani (Cedu), dicendo che quanto stabilito da Strasburgo era incompatibile con la costituzione del Paese. Mentre la procedura era in corso, la Corte Costituzionale polacca si è espressa contro un'altra sentenza della Corte di Strasburgo, adducendo la stessa motivazione. Nel pubblicare il rapporto, Pejcinovic Buric si dichiara preoccupata per la situazione, anche perché la Cedu ha ricevuto già numerosi ricorsi che riguardano la questione del diritto a un equo processo davanti a un tribunale indipendente e imparziale istituito dalla legge. Il rapporto, dice Strasburgo, "servirà come base per un dialogo costruttivo con la Polonia" al fine di assicurare il rispetto dei suoi obblighi. (ANSA).

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