Kosovo: Vucic prevede colloqui difficili con Kurti
Leader serbo parla a vertice regionale iniziativa Brdo-Brioni
11 settembre, 17:57
(ANSA) - BELGRADO, 11 SET - Il presidente serbo Aleksandar
Vucic ha detto di prevedere colloqui difficili al prossimo
incontro del 14 settembre a Bruxelles con il premier kosovaro
Albin Kurti e di non aspettarsi nulla di buono. "E questo non
perché parliamo con Albin Kurti ma perchè lo facciamo con i
rappresentanti di Bruxelles, dei quali sapete che qualsiasi cosa
dicano è in appoggio in qualche modo all'indipendenza del
Kosovo", ha detto Vucic parlando ai giornalisti a margine del
vertice regionale dell'iniziativa Brdo-Brioni in corso oggi a
Skopje.
La Serbia tuttavia, ha aggiunto, resta sempre impegnata a
risolvere i problemi attraverso il dialogo e il negoziato. Il
presidente serbo si è poi riferito a quanto affermato nei giorni
scorsi dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel che
ha indicato il 2030 quale termine per l'adesione alla Ue di
tutti i Paesi dei Balcani occidentali. "E' un bell'augurio, ma
chi sono io per distruggere l'ottimismo e le ambizioni degli
altri? Va benissimo se fosse così, ma non ne sono sicuro", ha
affermato Vucic, osservando che nella riunione odierna a Skopje
non vi sono state decisioni concrete. "E' sempre positivo quando
ci si parla, ma cosa possono fare Croazia e Slovenia oltre che
parlarne a Berlino e Parigi. Loro ci vogliono aiutare, e noi li
ringraziamo, questo è tutto", ha detto il presidente serbo.
Croazia e Slovenia, rappresentate a Skopje dai rispettivi
presidenti Zoran Milanovic e Natasha Pirc Musar, sono stati i
promotori nel 2010 dell'iniziativa Brod-Brioni diretta a
favorire la soluzione delle tante dispute bilaterali ancora
esistenti nella regione, e ad accelerare il processo di
integrazione degli altri stati dei Balcani occidentali nella Ue.
I due Paesi sono gli unici della regione ad aver aderito
all'Unione europea, e anche all'Euro e alla zona Schengen.
Rispondendo ai giornalisti Vucic si è poi riferito alle
sanzioni alla Russia, alle quali Belgrado si rifiuta di aderire.
"Per quanto riguarda le sanzioni noi decidiamo da soli quale
Paese sovrano, e in questo ci differenziamo da Pristina, non per
la questione Russia, Ucraina o altro ma per chi è un Paese
sovrano e chi non lo è, e non lo sarà mai", ha affermato. Alla
riunione di Skopje, con i presidenti di Macedonia del Nord,
Serbia, Croazia e Slovenia, sono presenti i leader di Albania,
Montenegro, Kosovo e Bosnia-Erzegovina (ANSA).