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Balcani: 19mila decessi per smog da centrali inquinanti

Impatto anche su Paesi vicini, Bruxelles aiuti decarbonizzazione

07 settembre, 19:07
(ANSA) - BELGRADO, 07 SET - Sarebbero stati circa 19.000 solo tra il 2018 e il 2020 i decessi attribuibili all'inquinamento prodotto dalle centrali elettriche a carbone, spesso obsolete, ancora operative nei Balcani occidentali. Lo rivela un nuovo rapporto prodotto da CEE Bankwatch Network e dal Center for Research on Energy and Clean Air (Crea), reso pubblico oggi.

Quasi 12.000 dei decessi sarebbero dovuti alla violazione dei limiti di legge e al mancato rispetto una direttiva della Ue sulle emissioni delle centrali elettriche, che anche i paesi al di fuori dell'Unione, come quelli dei Balcani occidentali, devono comunque rispettare, hanno sottolineato le due organizzazioni.

Secondo lo studio, su 19.000 decessi collegati all'inquinamento delle centrali dei Balcani oltre il 50% (10.800) si sarebbe verificato in paesi Ue, negativamente impattati dai fumi immessi nell'atmosfera nella regione balcanica, quasi il 30% (6.500) nei Balcani occidentali e il resto in paesi vicini. Nel 2020, il paese più colpito dai superamenti delle emissioni delle centrali nei Balcani è stato l'Italia, con 605 morti, seguita dalla Serbia (600). L'inquinamento atmosferico causato dalle centrali a carbone in Serbia, Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord e Montenegro colpisce non solo le persone che vivono in quei paesi, ma anche quelle in nazioni Ue vicine, si legge nel rapporto.

"Questo rapporto mette a nudo il bilancio umano delle continue violazioni" nella produzione di energia elettrica da carbone nei Balcani occidentali e "I governi della regione devono iniziare immediatamente una transizione rapida verso sistemi energetici sostenibili, con il sostegno della Ue", ha affermato Pippa Gallop, consulente per l'energia per il Sudest Europa di CEE Bankwatch Network.

"I governi dei Balcani occidentali che non l'hanno ancora fatto devono fissare una data per l'uscita dal carbone", ha fatto eco Davor Pehchevski, coordinatore della campagna contro l'inquinamento atmosferico dei Balcani di CEE Bankwatch Network.

"L'Ue deve anche aiutare i paesi dei Balcani occidentali ad andare oltre il carbone, tassando le importazioni di elettricità a base di combustibili fossili", ha affermato da parte sua Lauri Myllyvirta, Lead Analyst presso il Crea.

"I governi dei Balcani occidentali non possono sognare l'adesione alla Ue ignorando le regole di controllo dell'inquinamento. L'applicazione del trattato della Comunità Energetica deve essere considerata una priorità. La Commissione Europea e i governi Ue devono introdurre sanzioni efficaci" in quest'ottica, ha affermato invece Ioana Ciuta, Energy Coordinator per i Balcani occidentali del CEE Bankwatch Network.

(ANSA).

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