(ANSA) - BELGRADO, 04 SET - In Montenegro sale la tensione in
vista dell' insediamento, domenica prossima, del nuovo
metropolita locale joanikije. La cerimonia solenne, su decisione
della autorità religiose locali, è prevista nel monastero di
Cetinje, località storica sede della residenza ufficiale della
presidenza, alla presenza del patriarca serbo ortodosso
Porfirije. incerto ancora l'arrivo del presidente serbo
Aleksandar Vucic. il presidente montenegrino Milo Djukanovic,
sempre più critico nei confronti di quelle che ritiene le mire
espansionistiche di Belgrado, ha chiesto da tempo di spostare la
cerimonia di domenica in un'altra località meno simbolica,
rinfocolando i dissidi fra Belgrado e Podgorica che hanno
caratterizzato i mesi passati, con una lunga serie di proteste
popolari in Montenegro, la cui popolazione è per il 30% circa di
etnia serba e dove la chiesa ortodossa serba è largamente
diffusa e molto popolare. A migliaia lo scorso anno erano scesi
in piazza in tutto il Paese per protestare contro una legge
sulla libertà religiosa ritenuta discriminatoria nei confronti
della Chiesa serba, con Djukanovic che ha assunto toni sempre
più duri nei confronti di Belgrado, a difesa dell'identità
nazionale e della piena indipendenza del Montenegro. Il governo
locale presieduto dal premier Zdravko Krivokapic ha una
posizione più moderata e meno antiserba di Djukanovic, e non si
oppone allo svolgimento della cerimonia a Cetinje. Giovedì il
Partito democratico dei socialisti (Dps) del presidente
Djukanovic ha nuovamente chiesto lo spostamento della cerimonia
in un altro luogo, mettendo in guardia da possibili proteste e
incidenti di piazza. E la tensione continua a salire. Un appello
alla calma e alla tolleranza è giunto ieri dalla Commissione
Europea, che ha invitato a non alimentare tensioni e
contrapposizione etniche. Il Montenegro ha conquistato
l'indipendenza nel 2006 con un referendum col quale si staccò da
una Unione con la Serbia. Entrambi i Paesi ex jugoslavi sono
impegnati nel negoziato di adesione alla Ue, con il Montenegro
che è entrato nella Nato nel 2017, nonostante la forte
opposizione della Russia. (ANSA).
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