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Montenegro: il 2 aprile sfida tra Djukanovic e Milatovic

Montenegro: il 2 aprile sfida tra Djukanovic e Milatovic

A sorpresa il giovane economista va al ballottaggio

BELGRADO, 20 marzo 2023, 08:37

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

Sarà il ballottaggio del 2 aprile prossimo tra il presidente uscente Milo Djukanovic e il giovane politico filoeuropeista Jakov Milatovic a stabilire il vincitore delle elezioni presidenziali in Montenegro. Come era largamente previsto infatti, nel voto odierno nessuno dei sette candidati in lizza ha ottenuto il 50% dei voti necessario per l'affermazione già al primo turno. Rispettando le previsioni, Djukanovic si è facilmente affermato rispetto al resto dei candidati, ma la sorpresa è stata l'affermazione di Milatovic su Andrija Mandic, il rappresentante del Fronte Democratico filoserbo e filorusso, dato dai sondaggi quale sfidante più probabile di Djukanovic al secondo turno. Stando ai dati concordanti diffusi in serata dai due centri di ricerche CeMI e Cdt, sulla base dell' elaborazione del 100% di proprie indagini di voto, il presidente uscente Djukanovic, che è leader del Partito democratico dei socialisti (Dps) ha ottenuto il 35,3% delle preferenze, a Jakov Milatovic, del Movimento Europa Ora (Pes), è andato il 28,9%, mentre Mandic si è fermato al 19%.

Percentuali molto inferiori sono andate agli altri quattro candidati in lizza. La commissione elettorale non ha fornito ancora alcun dato ufficiale, dovendo raccogliere ancora le schede di diversi seggi nella capitale Podgorica, e ha rimandato a domani la diffusione dei propri risultati. Ha reso noto tuttavia il dato finale sull'affluenza alle urne, che è risultata del 64,06%. Veterano della politica montenegrina Djukanovic - 61 anni, al potere ininterrottamente nel piccolo Paese balcanico da un trentennio sia come presidente sia come premier - si è detto certo della vittoria tra due settimane.

Parlando ai suoi sostenitori al quartier generale del suo partito, il presidente uscente ha ribadito la sua ferma convinzione europeista e atlantista, sottolineando la volontà di riportare stabilità e fiducia in un Paese che da oltre due anni non trova pace, con l'alternarsi di governi deboli e inefficaci, incapaci di garantire maggioranze stabili, in grado di proseguire al meglio il percorso europeo del Montenegro. Per questo nei giorni scorsi lo stesso Djukanovic, dopo il fallimento dell'ennesimo tentativo di formare un nuovo esecutivo, ha sciolto il parlamento e indetto elezioni anticipate per l'11 giugno. Jakov Milatovic, suo avversario al ballottaggio se il risultato preliminare sarà confermato, è un giovane e brillante economista 37enne, che è stato in passato ministro dello sviluppo economico nel primo governo formato dopo il voto politico del 2020. Per tale incarico aveva rinunciato a un posto alla Banca per la ricostruzine e sviluppo (Bers). Lo scorso anno ha fondato il Movimento Europa Ora (Pes). "Mi sono candidato per sconfiggere Milo Djukanovic, e non solo Djukanovic ma tutto quello che lui rappresenta in Montenegro", ha detto oggi al seggio dove ha votato. "Djukanovic simboleggia il passato e le politiche divisive che hanno impoverito il nostro Paese", ha aggiunto. Mandic dal canto suo ha già invitato oggi i suoi sostenitori a votare per Milatovic il 2 aprile, con l'obiettivo di sconfiggere Djukanovic.

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