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Siemens Energy perde 533 milioni, pronta turbina Russia

Pesano ristrutturazione attività Mosca e integrazione Spagna

08 agosto, 17:03
(ANSA) - MILANO, 08 AGO - Trimestre in rosso per Siemens Energy (35,1% Siemens) che è pronta a "inviare in Russia la turbina" per far ripartire il gasdotto Nord Stream, ma ha abbassato le stime per l'intero esercizio 2021/2022 nonostante il rialzo degli ordini. E' il quadro tracciato dal presidente e amministratore delegato Christian Bruch, che ha illustrato i conti del 3/o trimestre agli analisti finanziari.

Sul fronte della turbina che ha generato secondo Mosca il blocco del gasdotto verso la Germania Bruch ha chiarito che prosegue la trattativa e resta da decidere "chi effettuerà la consegna". In ballo infatti ci sono le sanzioni che vietano i rapporti commerciali con la Russia a seguito dell'attacco all'Ucraina dello scorso 24 febbraio. "Non vediamo nulla che ci possa impedire di riportarla in Russia - ha spiegato Bruch - ma ovviamente ci vuole qualcuno che lo faccia e non è ancora chiaro chi". Proprio la Russia costituisce insieme alla Spagna la spina nel fianco del Gruppo, che ha chiuso il trimestre lo scorso 30 giugno con ricavi in calo del 4,7% a 7,3 miliardi di euro a fronte di un balzo del 60% degli ordini, saliti a quota 9,8 miliardi di euro, portando il portafoglio globale alla cifra record di 93,4 miliardi, tanto che Bruch ha parlato di "fortissima acquisizione di ordini, tutti nel settore della transizione energetica".

In peggioramento il risultato operativo, con un rosso di 429 milioni di euro, in aumento di oltre il 200% rispetto ai 124 milioni dell'analogo periodo del 2021. In crescita del 73,5% la perdita netta, salita da 307 a 533 milioni di euro. Tra le cause della deludente trimestrale di Siemens Energy Bruch ha indicato "poste straordinarie in forte aumento" relative alla ristrutturazione della attività in Russia e "maggiori costi" per la ristrutturazione e l'integrazione di Siemens Gamesa Renewable Energy in Spagna, di cui lo scorso mese di maggio ha rilevato il 32,9% non ancora posseduto attraverso un'offerta pubblica volontaria a 18 euro per azione, con un esborso totale di 4,3 miliardi di euro.

Così il Gruppo nato dallo scorporo delle attività dell'energia di Siemens dal settembre del 2020, ha abbassato le porprie stime sull'esercizio in corso, con "ricavi in crescita su base comparabile" e una perdita d'esercizio "superiore a quella del 2021". Per il margine operativo lordo rettificato è previsto un incremento "tra l'1 e il 5%" contro la precedente stima compresa "tra il 4,5 e il 6,5%", mentre per il 2023 la crescita del Mol dovrebbe essere compresa "tra il 6 e l'8%". In calo del 2% i ricavi previsti a fine esercizio, mentre l'utile operativo perderà "circa il 5%".

In Spagna l'acquisizione del 100% di Gamesa Renewable Energy è prevista "entro la fine dell'anno", secondo il direttore finanziario Maria Ferraro, con il via libera delle Autorità iberiche "già nelle prossime settimane". In Russia invece Siemens Energy ha iniziato a ritirare le proprie attività nel corso del trimestre che si è appena concluso, con un costo di ristrutturazione 'una tantum' di 200 milioni di euro a fine anno, senza "ulteriori impatti finanziari di rilevo", secondo le stime di Bruch. (ANSA).

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