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Federagenti, ai porti servono semplificazione e dragaggi

Siamo a 18/0 posto per efficienza di sbarco

27 giugno, 12:59

 "Si parla poco dei porti italiani perché funzionano. Ma sono parte caratterizzante di un sistema logistico italiano che ha prestazioni mediocri, galleggiando al 19 esimo posto mondiale del Logistic performace index (World bank)". Il presidente di Federagenti Alessandro Santi parte da qui per rilanciare la battaglia sui dragaggi per fare fare ai porti il salto di qualità. "Il sistema portuale italiano è fra i primi 25 al mondo per numero di toccate di navi container ma al 18 esimo posto per efficienza di sbarco con un tempo medio di 0,92 giorni contro la media di 0,71" sottolinea Federagenti che invoca interventi appunto su due fronti che si intrecciano, semplificazione e dragaggi. "Il sistema portuale italiano per ottenere risposte deve confrontarsi con 8 ministeri diversi e la parola semplificazione è la più invocata da tutti ma nei fatti non trova applicazione" sottolinea Santi. L'emblema sono i dragaggi. "In tutti i porti europei - prosegue - dragare i fondali rientra nell'ordinaria amministrazione gestionale dei porti, pur nel rispetto di sicurezza e ambiente. Nei porti italiani diventa invece un incubo, attività straordinaria prive di ogni certezza in termini di tempi ma anche di fattibilità".

Secondo Federagenti il riassestamento delle catene logistiche "determina la necessità di maggiore efficienza e maggiori pescaggi visto che anche le navi che trasportano materie prime (grano, acciaio, argille) saranno più grandi perché impegnate su rotte alternative al Mar Nero come India, Brasile, Malesia, Canada e necessiteranno quindi di porti più "profondi" e competitivi" ma a livello governativo e parlamentare "dei porti non si parla". (ANSA).

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