"Parlare di stabilizzazione del personale in somministrazione è pura demagogia, l'Art.97 della Costituzione parla chiaro, agli impieghi della Pubblica Amministrazione si accede per concorso". Lo ha detto l'assessore alla Sanità della Regione Marche, rispondendo alla controreplica della interrogazione presentata dalla minoranza rispetto alle indennità covid da corrispondere ai lavoratori in somministrazione nel comparto sanità. In aula era presente una delegazione dei lavoratori che hanno chiesto nel tempo chiarimenti sulla originaria esclusione. "Sono stati espletati concorsi e ce ne saranno in futuro e noi dobbiamo attingere dalle graduatorie per le assunzioni. In merito alla stabilizzazione del personale in somministrazione, non sussiste ad oggi alcuna norma che ne preveda la possibilità - ha spiegato l'assessore -, le Ast potranno procedere ad inserire tali figure professionali, nei limiti del tetto di spesa del personale, attraverso le procedure pubbliche di reclutamento a tempo indeterminato". "Per quel che riguarda invece le indennità covid dovute a questi lavoratori - ha proseguito - circa 792 euro pro capite, abbiamo effettuato la correzione dovuta ad una stima errata dell'Asur. Sulla base dei dati comunicati dalle Aziende, alla data del primo maggio 2021 nella Regione Marche risultavano in servizio 7 lavoratori in somministrazione. Un approfondimento istruttorio recente ha invece evidenziato la presenza di ulteriori 39 operatori tecnici in somministrazione, assunti tramite l'Agenzia Interinale Randstand e non censiti dall'Asur nella ricognizione precedente".
"Sono dunque in corso le necessarie verifiche con gli organi competenti del Ministero della Salute per rettificare il dato erroneamente comunicato a giugno del 2021 e sarà mia cura verificare che questi lavoratori abbiano quanto spetta loro" ha concluso Saltamartini.
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